Una linea dura, quella avviata dall'Atac, contro i furbetti e i dipendenti che, utilizzando gli stratagemmi più fantasiosi, si assentano dal posto di lavoro senza giusta causa e che in due anni ha già portato dei risultati, se non ottimali, quantomeno soddisfacenti
Un aumento dei controlli sul lavoro dei dipendenti che, nel biennio 2014-2015, ha decretato l'avvio di oltre quattromila provvedimenti disciplinari e 39 licenziamenti. Non solo, scende – e di molto la percentuale sull'assenteismo di autisti, controllori e impiegati. Al netto dei disservizi che scandiscono il trasporto pubblico romano, con cui ogni giorno i pendolari fanno i conti, l'Atac pubblica i suoi, di conti, dimostrando come, a partire dal 2014, la nuova stagione anti-furbetti stia dando i primi risultati. Su un montante di circa dodicimila dipendenti dal 2014 ad oggi sono stati autorizzati circa 2.200 provvedimenti l'anno. In totale si parla di 4.396 verifiche avviate in ottemperanza a quanto riportato dallo statuto dei lavoratori e in particolare alla legge 300 del 20 maggio 1970. Tra le conseguenze più nette dei provvedimenti disciplinari intrapresi dalla dirigenza e conclusi ci sono i licenziamenti di 32 dipendenti a cui se ne aggiungono altri 7 adottati alla luce della disciplina legale e contrattuale per circostanze legate a malattia o a scarso rendimento. C'è poi il capitolo sull'abbattimento dell'assenteismo: la diminuzione è stata di circa il 35% mentre l'allontanamento dal posto di lavoro per malattia si è fermato a un 4 per cento, una percentuale – fa sapere l'azienda – allineata a quella di altre società private. A guidare l'avvio delle azioni disciplinari, l'obiettivo di contrastare quelle criticità che impattano in via immediata e diretta sulla regolarità del servizio reso alla cittadinanza. Degli oltre quattromila provvedimenti avviati la maggior parte ha riguardato la mancata timbratura da parte di autisti e dipendenti, l'abuso dei permessi, come i congedi parentali o quelli per la legge 104. Ancora le assenze ingiustificate o l'allontanamento dal servizio durante i turni di lavoro fino all'alterazione dei documenti e all'appropriazione indebita di beni e denaro.