Nonostante le immatricolazioni di auto ibride o elettriche siano ancora marginali rispetto al totale le green car incontrano il gradimento di un numero sempre crescente di aziende che puntano sulla mobilità verde per le loro flotte e per i dipendenti.
Le auto ibride ed elettriche faticano ad imporsi in Italia e, seppure in presenza di segnali di crescita, continuano ad avere quote di mercato ancora marginali. Del tutto irrilevanti se paragonate ad altri paesi europei, come l'Olanda e la Norvegia, che possono vantare punte del 20% sul fronte delle nuove immatricolazioni. In Italia i dati del 2015 indicano che sono stati venduti 26.117 veicoli ibridi e 1.460 modelli elettrici, in aumento rispetto al 2014 del 21,5% e del 31,5%. Questi numeri rappresentano però solo l'1,6% e lo 0,1% del totale venduto. Nonostante questi numeri da prefisso telefonico cresce l'interesse da parte delle aziende per questo tipo di motorizzazioni. In una recente rilevazione pubblicata su un articolo a firma di Andrea Salvadori sul "Corriere Economia" del 21 marzo e condotta fra sette istituti grandi e piccoli effettuata da Abi Energie, la divisione attiva sui temi di energia e ambiente di Abi Lab, è emerso che oltre il 50 % dei rispondenti ha dichiarato di aver fatto una valutazione economica per un eventuale passaggio alle auto elettriche. Quanto alle infrastrutture necessarie per l'adozione di veicoli elettrici è risultato che le banche che dispongono di sistemi di ricarica elettrica sono il 43%. Il 50% del campione che ha detto di non averli, sta comunque facendo una valutazione in proposito. Per quanto riguarda invece il parco macchine in dotazione alle aziende la ricerca di «Flotte Aziendali 2016», promossa da Top Thousand, l'osservatorio sulla mobilità aziendale composto da fleet e mobility manager di aziende nazionali e multinazionali, su un campione di 31.000 veicoli, sono emerse cifre più incoraggianti: le vetture ibride superano difatti il 9%, quelle elettriche hanno una quota del 4,4%, gpl e metano si fermano entrambe all'1,3%. Questi dati, molto al di sopra dello scenario che emerge dall'analisi complessiva dl mercato confermano però l'interesse crescente con cui le imprese guardano alle motorizzazioni alternative. «Nel segmento delle flotte aziendali – dice Andrea Cardinali, presidente e amministratore delegato di Alphabet, società che propone al mercato AlphaElectric, l'offerta di noleggio che include veicoli elettrici e infrastrutture di ricarica – le percentuali di crescita sono promettenti, anche se i numeri in valore assoluto sono ancora marginali: ad oggi l'elettrico conta un totale di 800 unità circolanti». Inoltre, segnala Cardinali, «l'interesse per la mobilità elettrica continua ad aumentare anche in Italia soprattutto per quanto riguarda i veicoli commerciali». Per fortuna, aggiunge, «iniziano ad arrivare i primi segnali concreti da molti comuni italiani, che stanno mettendo in atto politiche ispirate ad un'idea di mobilità green e di città sostenibile». Quello che però più servirebbe, secondo Pietro Menga, presidente della Cives, la Commissione italiana veicoli elettrici stradali del Cei, Comitato elettrotecnico italiano, «è l'introduzione di misure di incentivazione su scala nazionale da parte del Parlamento e del governo. Sarebbe utile dunque da un lato estendere la rete di ricarica, dall'altro attivare soprattutto una politica che stimoli le immatricolazioni di veicoli elettrici, rendendo ad esempio gratuiti l'ingresso nelle zone a traffico limitato e i parcheggi non solo nei singoli comuni ma in tutto il paese».
(fonte: "Corriere Economia" del 21/03/2016 a firma di Andrea Salvadori)