Far West Roma

Roma: un Tram (autobus) che si chiama desiderio

Roma: un Tram (autobus) che si chiama desiderio

Gli autobus non ci sono e ci si affida a un modello matematico per "pianificare" i tagli alle linee e alle corse. E' la soluzione che i tecnici dell'Agenzia della Mobilità stanno mettendo a punto per arginare gli effetti della soppressione di 3000 corse.

A mali estremi, estremi rimedi: così recita un vecchio adagio che troverà nei prossimi giorni una concreta applicazione. Il fatto è che l'Atac, la disastrata azienda capitolina del trasporto pubblico, deve fare i conti (come se non ne avesse altri già aperti) con un parco autobus decrepito e con un numero clamoroso di mezzi in riparazione.   Da una ricognizione condotta nelle scorse settimane il numero di mezzi costretti ad interventi di riparazione è così alto che le corse giornaliere saltate ha raggiunto quota 3000; un numero così elevato da rendere per gli utenti un autobus un vero e proprio desiderio. Attese infinite, mitigate in questi giorni da una temperatura più clemente rispetto alla canicola agostana, e passeggeri inferociti.    Di fronte a questa Caporetto l'amministrazione comunale corre ai ripari  riprogrammando il servizio partendo dagli autobus che sono abili e arruolati. Ciò che si sa è che un pool di tecnici dell'agenzia della Mobilità sta lavorando per mettere a punto un modello matematico in grado di "spalmare" sull'intera rete dei trasporti i buchi determinati dall'assenza di vetture.   Si tratta, secondo la responsabile della mobilità capitolina, di una soluzione temporanea in attesa che le officine (pezzi di ricambio permettendo) compiano il miracolo di restituire alla strada gli autobus fermi e che compaiano all'orizzonte i nuovi autobus (40) già annunciati sui circa 150 attesi nei prossimi sei mesi. Un brodino ma sempre meglio di niente. Per i romani l'unico rimedio allo stato comatoso dell'azienda Tpl più indebitata d'Italia è il ricorso alla santa pazienza.

Left Menu Icon