La società del Tpl locale che si sono unite nella FVG Scarl, (comprendenti Trieste Trasporti, Apt Gorizia, Saf Udine e Atap Pordenone) si sono aggiudicate la gara regionale di affidamento del servizio Tpl su gomma dal valore di 1,3miliardi  (che potranno salire a 2 in caso di ulteriore proroga) per una durata di 10 anni. Anche se il risultato non è ancora ufficiale, i punteggi attribuiti dalla commissione di gara vedono in vantaggio l'offerta di Tpl Fvg Scarl rispetto a quella presentata Busitalia-Autoguidovie. Il distacco è minimo.   La commissione ha assegnato ai vincitori, un punteggio pari a 96,31219 e ai secondi 95,74662 punti. Più nel dettaglio, Tpl Fvg ha ottenuto nell'offerta tecnica il miglior punteggio, pari a 75 punti su 100 rispetto all'Ati Busitalia e Autoguidovie che si è fermata a 73,35773 punti su 100.
Nella formazione del punteggio si è tenuto conto dei ribassi (Busitalia ha offerto il 14,99% e Tpl Fvg il 7,60%), ma anche dell'offerta tecnica e dei servizi aggiuntivi.   Il ribasso di Busitalia è tale che avrebbe consentito di ribaltare il risultato dell’offerta tecnica, consentendo peraltro un risparmio di quasi 8 milioni di euro annui. Ma un terzo elemento di valutazione ha definitivamente spostato la bilancia a favore di FVG (di cui fanno parte le aziende del gruppo Arriva, il principale operatore mondiale del TPL di proprietà delle ferrovie tedesche). Come riportato in una nota della regione Fvg, «il ribasso sui servizi aggiuntivi, ovvero sui chilometri che l'Amministrazione regionale potrà richiedere in aggiunta a quelli già oggetto del contratto, Tpl Fvg ha offerto un valore a chilometro pari a 0,60 euro per servizi urbani e 0,40 euro per servizi extraurbani». Invece «Busitalia e Autoguidovie hanno offerto un valore pari a 1,20 euro per servizi urbani e 0,90 euro per quelli extraurbani».   L'aggiudicazione provvisoria  non potrà intervenire prima di un mesetto, considerato che «entrambi i concorrenti hanno superato la percentuale prevista dalla normativa di riferimento ai fini della verifica di congruità dell'offerta stessa», ossia i valori di ribasso, come rileva la Direzione centrale Infrastrutture. Ciò significa che ora la commissione di gara dovrà formalmente chiedere ai contendenti di giustificare l'entità delle rispettive offerte.