Sharing Mobility

Il processo a Uber

Il processo a Uber

La Corte di Giustizia Europea è chiamata a stabilire la natura giuridica e l'attività svolta da Uber

C'è attesa per il processo che si è aperto in questi giorni alla Corte di Giustizia Europea: i giudici del massimo tribunale per gli affari europei sono chiamati a decidere  sulla natura giuridica dell’attività svolta da Uber.   Il massimo tribunale per gli affari europei dovrà decidere se Uber, la rivoluzionaria app che ha trasformato il servizio di trasporto privato, deve considerarsi una un semplice servizio digitale, oppure, una vera e propria compagnia di trasporto, con tutte le conseguenze del caso.   L'importanza del processo in corso è di tutta evidenza: non solo per gli effetti a cascata derivanti nei 28 paesi dell'unione ma perchè la Corte Europea è chiamata a definire con certezza il profilo e l'identità della piattaforma che ha aperto la frontiera della sharing mobility.   Per l’azienda della Sylicon Valley, la risposta è che Uber mette semplicemente in collegamento la domanda e l'offerta di mobilità fra privati cittadini: se la Corte si pronunciasse in questo senso, Uber potrebbe operare senza alcun tipo di ostacolo in tutto il territorio dell'unione.   Nel secondo caso, invece, l’azienda verrebbe parificata a tutti gli altri operatori che assicurano servizi di trasporto privato e per il collosso americano si aprirebbe una specie di percorso ad ostacoli fra le differenti legislazioni che regolano la materia nei 28 paesi UE   Staremo quindi a vedere come si pronunceranno i 15 giudici della Corte, tenendo presente che la sentenza potrebbe avere ripercussioni anche in piattaforme che si ispirano al modello di Uber, come nel caso di Airbnb, dove vengono affittate stanze o case da parte di privati che sfruttano la piattaforma come un intermediario.

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