L'ipotesi di una creazione di una Bad Company ventilata dal "Corriere della Sera" è stata smentita dall'amministratore unico Manuel Fantasia.
"Ai sensi dell'art. 8 della legge sulla stampa ho chiesto a un giornale l'immediata pubblicazione di una smentita in relazione a un articolo che parla di un'ipotesi bad company per Atac attribuendola al direttore generale." Per Manuel Fantasia, dunque, la rivoluzione a cui starebbe lavorando il neo dg Bruno Rota sarebbe "falsa e utile solamente a creare ad arte confusione". Questa al momento, la verità ufficiale dell'amministratore unico dell'azienda di trasporti pubblica più indebitata d'Italia. Sullo sfondo rimane, tuttavia, la voragine nei conti di Atac a cui l'ex presidente di Atm Milano è chiamato a dare una soluzione. E' di tutta evidenza che, indipendentemente dalle valutazioni portate dal quotidiano di Via Solferino, se Atac fosse stata una azienda privata difficilmente si sarebbe potuta sottrarre dal portare i libri contabili in tribunale. Del resto, la costituzione di bad company ad hoc, per salvare dalla bancarotta aziende che operano all'interno del perimetro pubblico, è una pratica in voga in questi ultimi anni e vanta diversi precedenti. Il nuovo direttore generale, dice il numero 1 di Atac, "essendo persona sensata ed esperta si sta dedicando in queste ore ad un primo esame delle principali tematiche operative dell'azienda, tematiche di particolare complessità": proprio per questo, al netto della smentita ufficiale, l'ipotesi della costituzione di una bad company non pare proprio una stravaganza.