"Prosegue anche oggi la protesta dei lavoratori della società Roma Tpl che gestisce i bus periferici. Secondo quanto riportato dall'azienda, sono al momento soppressi 56 collegamenti mentre 19 risultano parzialmente in servizio. Regolarmente in strada, invece, 23 linee". Così recita lo scarno comunicato diffuso in mattinata dall'Ufficio Stampa Roma Servizi per la Mobilità.   Per i cittadini romani, dunque, si annuncia un'altra giornata di passione.   Il nodo è sempre lo stesso da diversi mesi a questa parte: il mancato pagamento di degli stipendi dal secondo gestore di Trasporto Pubblico Locale (TPL) di Roma. Data la situazione che ha portato al collasso il trasporto pubblico in interi quartieri della capitale gestiti da Roma Tpl è stato convocato un consiglio comunale straordinario che potrebbe portare, secondo quanto ventilato dall'assessore alla mobilità Linda Meleo, alla revoca del contratto: "La società non mantiene gli accordi con il Campidoglio – ha dichiarato l'assessore alla stampa – per questo stiamo esaminando tutte le carte per vedere se ci sono le condizioni per ritirare l'appalto».     Secondo quanto riportato dal quotidiano "Il Messaggero", fra le ipotesi al vaglio anche quella di stipulare un  contratto "ponte" da affidare a un'altra ditta privata, in attesa di rimettere a gara le linee periferiche con un nuovo bando europeo.   Intanto il Campidoglio fa sapere di aver erogato 13 milioni di euro nelle casse di Roma Tpl per consentire al consorzio che gestisce le linee periferiche della Capitale di pagare gli stipendi.