Metropolitana di Napoli

Napoli: per la Corte dei Conti i costi della Metro 1 sono esorbitanti

Napoli: per la Corte dei Conti i costi della Metro 1 sono esorbitanti

J'Accuse della Corte dei Conti sui lavori e sui costi esorbitanti della Metro 1 napoletana

"UN esorbitante aumento dei costi sulle tratte in corso",  "Tempi di realizzazione che si sono protratti in maniera abnorme" e, come se non bastasse, "un atteggiamento di eccezionale favore nei confronti della concessionaria".    Secondo quanto riportato dall'edizione locale del quotidiano "La Repubblica" oggi in edicola,  il magistrato istruttore della Corte dei Conti Antonio Mezzera  ha inviato a Comune, Regione, presidenza del Consiglio dei ministri, 4 ministeri, Eav, Anm e Metropolitana di Napoli spa un vero e proprio J'Accuse lungo 18 pagine e suddiviso in 21 punti sullo scaandalo infinito della Metro 1 del capoluogo campano.   La magistratura contabile – scrive il quotidiano – vuole vederci chiaro sui fondi spesi per realizzare la più grande opera pubblica a Napoli iniziata a metà degli anni Settanta.    La magistratura contabile ha rilevato, attraverso una comparazione con i costi gia elevati rispetto agli standard europei delle metropolitane di Roma e Milano, i costi esorbitanti per metro lineare della metropolitana napoletana.   Tra gallerie, pozzi, stazioni – scrive il magistrato – c'è un incremento a Napoli del 21 per cento rispetto a Roma e del 14 per cento rispetto a Milano. Nel dettaglio per la tratta Centro direzionale-Capodichino-Di Vittorio "il costo è aumentato a 652 milioni al dicembre 2013". Per la tratta piazza Dante-Centro direzionale "il costo dapprima stimato in circa 350 milioni secondo delibera Cipe del 1997, al 30 aprile 2007 di 689 milioni, è aumentato a 1,7 miliardi al 31 marzo 2016".    In sintesi la Corte dei Conti chiede a tutti i soggetti coinvolti l'invio di dettagliate  relazioni, ciascuna per ordine di competenza, sui motivi che hanno portato i costi della Metro 1 a livelli siderali.   Quello che si apprende e che gli enti e gli organismi interpellati avevano tempo fino al 2 maggio (la richiesta di chiarimenti del magistrato è partita lo scorso 11 aprile) ma fino ad oggi – scrive il giornale – nessuno ha ancora trovato il tempo di rispondere.

Left Menu Icon