Questa settimana approda in Consiglio comunale il Piano urbano per la mobilità sostenibile. Milano si prepara alla mobilità del prossimo decennio
Per l'approvazione finale la data fissata è il prossimo novembre. La procedura prevede, infatti, dopo l'approvazione del testo base da parte del consiglio comunale (prevista dall'assessore alla mobilità Granelli fra due settimane) , la pubblicazione con tutte le integrazioni per trenta giorni e un ulteriore mese per presentare delle osservazioni al testo approvato. A presentare le osservazioni e richieste di integrazione potranno concorrere cittadini, imprese, partiti, associazioni, sindacati. Al termine di questi due mesi, il testo tornerà in Consiglio comunale per un'approvazione definitiva prevista, appunto, per novembre. In concreto il nuovo Pums ridisegna la mobilità del futuro del capoluogo lombardo: traffico, metropolitane, sosta, bike sharing e tutto ciò che in generale ha a che fare con gli spostamenti di una città in rapida trasformazione. Il lavoro svolto in questi mesi dalla commissione incaricata ha prodotto un documento di circa 400 pagine che indicano tutta una serie di priorità: dal prolungamento delle metropolitane, all'inserimento delle zone 30, da una nuova concezione del regolamento della sosta, alla nascita delle metrotranvie, dal potenziamento delle bici in condivisione a una nuova visione per il passante ferroviario e la circle line. Trattandosi di un piano, non entra nel dettaglio specifico di tutti gli interventi da fare, ma indica gli indirizzi e le priorità. In particolare l'ulteriore sviluppo di tutte le linee della metropolitana milanese con prolungamenti di tratti e nuove stazioni. Un capitolo importante riguarda poi la sicurezza stradale e la ciclabilità. Il piano è quello di rendere la rete ciclabile attuale più efficiente, collegando i pezzi isolati e dando una gerarchia, creando delle direttrici dei percorsi importanti. Di pari passo, ci si muoverà per inserire sempre più zone con il limite di velocità massimo a 30 all'ora, con l'obiettivo di ridurre i rischi per gli utenti maggiormente a rischio sulla strada. Non secondario lo sviluppo del bike sharing: lo scopo è arrivare a 10mila biciclette disponibili e 500 stazioni. Completamente rivista anche la politica per quanto riguarda la sosta, con una nuova concezione dell'uso dello spazio pubblico su cui attualmente rimangono le auto: si andrà verso una città con meno parcheggi su strada e molte più strisce blu (soprattutto nei pressi delle stazioni della metropolitana), mentre quelli interrati verranno riservati per i nodi di scambio intermodale, ovvero ai confini della città.