Pronta la documentazione da presentare al Tribunale per l'avvio formale della richiesta di concordato in bianco
Una vera e propria corsa contro il tempo. Oggi, al più tardi lunedì mattina, il dossier contenente la documentazione indispensabile per avviare la richiesta di concordato, deve attraversare il portone del tribunale di Roma. Sulla testa di Atac pende, infatti, l'ordine di precetto avanzata da Roma Tpl per avere subito i 45 milioni del lodo tpl. Sul tavolo del giudice – riportano i maggiori organi di informazione – il Campidoglio porterà gli ultimi tre bilanci di Atac: quello relativo al 2014, archiviato con un rosso di 141 milioni di euro, quello del 2015 che è stato chiuso con 79 milioni di buco e l'ultimo, il documento del 2016 approvato con due mesi di ritardo con 212 milioni di passivo. Secondo quanto riportato dal "Corriere della Sera", oggi in edicola, sull'approvazione dell'ultimo bilancio, che ha guadagnato l'ok in cda in "zona Cesarini",non sono mancati momenti di tensione: il parere obbligatorio dei revisori dei conti è arrivato accompagnato da una nota che ha messo nero su bianco l'impossibilità, da parte dell'organo deputato al controllo, di procedere a una analisi approfondita. Sarà dunque il giudice a valutare il peso delle comunicazione dei revisori. Oltre agli esercizi degli ultimi 3 anni, la documentazione contiene il conteggio esatto del maxi debito aziendale, arrivato ormai a sfiorare gli 1,4 miliardi di euro (di cui circa 500 con il Campidoglio), e la (lunga) lista dei creditori della partecipata dei trasporti: 1200 voci tra creditori privilegiati (da risarcire al 100%: ad esempio i dipendenti e i debiti fiscali, Inps e Iva, ipoteche e imposte dirette) e ditte private fornitrici di beni e servizi all'azienda capitolina. A spiccare su tutti Trenitalia, Cotral e Roma Tpl che hanno già fatto sapere pubblicamente di non essere in condizione di aderire al piano di concordato: i primi due hanno chiarito che si muoveranno con la logica della compensazione, cioè intercettando il dovuto (90 più 70 milioni) direttamente dai futuri flussi di cassa; Roma Tpl, invece, ha fatto già pervenire in via Prenestina l'ordine di precetto per avere subito i 45 milioni del lodo tpl o procedere dal 21 settembre ai pignoramenti. Da qui la corsa contro il tempo: una volta consegnato il plico, decreti ingiuntivi e pignoramenti saranno bloccati in automatico. La procedura – riporta il quotidiano – "prevede che la prossima settimana il giudice nominerà un delegato o un commissario che vigilerà sulla procedura che obbliga Atac a inviare in tribunale la rendicontazione finanziaria mensile dell'azienda. Poi concederà 120 giorni (prorogabili di altri 60) per permettere all'azienda di stilare un piano di concordato calibrato sul piano industriale: con il secondo si progettano le entrate, con il primo si stabiliscono le percentuali per il rientro dei creditori. I quali, dopo l'implementazione del dossier, saranno chiamati dal giudice per votare la procedura: l'astensione dal voto vale un no, con il 51% di sì il concordato passa. Altrimenti a saltare sarà Atac".