Crisi Atac

Atac: il piano di rilancio prende forma

Atac: il piano di rilancio prende forma

Il piano industriale da sottoporre alla lente di ingrandimento del giudice che sovraintende la procedura concordataria prende forma. La parola d'ordine è "più ore di lavoro per tutti".

Secondo quanto riportato dall'edizione odierna del quotidiano "La Repubblica" prosegue il faccia a faccia fra i vertici della disastrata azienda di trasporti capitolina e le sigle sindacali che rappresentano gli oltre 11.000 dipendenti. Il confronto e solo il primo di una serie che si immagina lunga. Al centro delle discussioni il recupero di produttività dell'azienda che passa in primo luogo attraverso una radicale trasformazione dei tempi e dei modi di lavoro all'interno di Atac.   Già nei giorni scorsi erano filtrate notizie circa un incremento delle ore lavorative per tutti i dipendenti. Dopo l'incontro di ieri – scrive "Repubblica" – l'azienda ha messo sul tavolo le richieste che assomigliano molto a un "prendere o lasciare": settimane da 39 ore, con un'estensione dei turni e punte massime giornaliere di 7 ore e un quarto di servizio; turni a copertura delle 24 ore e in continua reperibilità; officine aperte giorno e notte.    Per i macchinisti (da sempre i più recalcitranti a qualsiasi modifica ipotizzata sotto altre gestioni) si prospetta un aumento significativo dei turni di lavoro (300 minuti effettivi di guida).     Giro di vite anche per gli amministrativi. I sindacati hanno chiesto garanzie sulla messa in sicurezza dei posti di lavoro. Per ora l'azienda non intende operare tagli al personale ma si profilano all'orizzonte spostamenti e attribuzione di diverse mansioni: molti diventeranno verificatori, controllori a bordo dei bus per limitare la piaga dell'evasione. Per altri lavoratori,  assunti per il servizio in strada e in metro e poi passati dietro la scrivania, quasi certo il ritorno alle mansioni precedenti. Anche il trasferimento di personale ad altre aziende comunali o partecipate non è del tutto scartato.     Infine, capitolo autobus. Nell'ottica di un recupero della produttività il rinnovo della flotta è condizione indispensabile. Senza i nuovi bus da rimettere sulle strade non c'è speranza di recuperare il terreno perduto. Tuttavia, l'inserimento di questa voce nel piano industriale da presentare al giudice che sovraintende la procedura concordataria, non può prescindere dalle trattative avviate con il Mise; da lì dovrebbero arrivare le garanzie indispensabili per procedere all'acquisto di 800 nuovi bus e 30 treni per linea. Senza limpegno del governo l'apertura di nuove linee di credito da parte delle banche è una pia illusione.

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