Crisi Atac

Atac: per il rilancio ottocento nuovi bus “modello Londra”

Atac: per il rilancio ottocento nuovi bus “modello Londra”

Nella bozza del piano industriale fanno capolino 800 nuovi bus "anti-portoghesi" e misure più drastiche contro l'evasione. 

Ottocento nuovi bus «modello Londra», a due porte: da quella davanti si sale e si timbra il biglietto, da quella posteriore si scende. Nel piano industriale è contenuta la nuova forma e la cadenza dei nuovi mezzi Atac: 60 in arrivo entro il 2018, altri 120 entro il 2019 e a salire fino agli 800 nuovi eco-bus entro il 2021. Tutti con due anziché tre porte come strategia (insieme a più controlli e, sulla metro, ticket da timbrare all'uscita) contro la dilagante evasione tariffaria. E' quanto si apprende dalle pagine romane del quotidiano "Il Corriere della Sera".   Sono le anticipazioni di quanto contenuto nella bozza del piano industriale da giorni sotto la lente d'ingrandimento del magistrato che soprintende la procedura concordataria attivata dall'azienda capitolina nelle scorse settimane. Dunque, la scelta del management per contrastare il dilagante fenomeno dell'evasione, è quella di puntare su modelli a due porte: da quella davanti si sale e si paga il biglietto, da quella posteriore si scende dopo aver timbrato. Oltre ai bus "anti evasori" l'Atac conta di intensificare i  controlli sui mezzi negli orari di media fruizione e anche più biglietterie automatiche nelle piazze della città e ai capolinea; anche all'uscita della metro e più controlli da parte della task force di verificatori nelle ore di «morbida», ovvero lontano dalle ore di punta.      Intanto proseguono gli incontri con le organizzazioni sindacali: sul tavolo del confronto le misure sulla lotta all'evasione e la riorganizzazione del personale. Per ora,la risposta arrivata da alcune delle sigle che animano la vita interna dell'azienda (Faisa-Confail, Orsa Tpl, e Usb) è di totale chiusura. Per venerdi 10 ottobre è stato indetto uno sciopero "anti concordato" di 24 ore.

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