Busitalia Veneto, partecipata al 45% dal comune di Padova, ha fatto ricorso al Tar contro il bando europeo che entro la fine del 2018 dovrebbe mettere in gara la gestione del trasporto pubblico a livello regionale.
Secondo quanto riportato dal quotidiano locale "Il Gazzettino", oggi in edicola, Busitalia Veneto ha deciso di presentare un ricorso al Tar contro le decisioni adottate dalla Provincia di Padova, il Comune e la Regione, ovvero l'Ente di governo del bacino territoriale del trasporto pubblico della provincia di Padova, riguardo il bando europeo che entro la fine del 2018 dovrebbe mettere in gara la gestione del trasporto pubblico a livello regionale. Decisione, quella di Busitalia Veneto, che ha destato clamore visto che il Comune di Padova, chiamato davanti ai giudici amministrativi, detiene il 45% della proprietà di Busitalia. Le motivazioni dell'impugnativa – scrive il quotidiano – sono diverse. In modo particolare nel bando si contestano due circostanze: la prima riguarda le condizioni di accesso alla gara; La seconda i criteri stabiliti per le valutazioni delle offerte. Scrive "Il Gazzettino": "Per le condizioni d'accesso Busitalia contesta il fatto che il dispositivo non contenga in nessun modo delle richieste tecnico organizzative nei confronti dei partecipanti alla gara per quel che riguarda la gestione del tram. In pratica, nonostante il Sir 1 circoli a Padova da più di 10 anni, il rischio sarebbe quello che venga messa sullo stesso piano un'azienda che, da anni, gestisce linee tramviarie con un'altra che, magari, è specializzata nel trasporto extraurbano o in pullman turistici. Un'altra contestazione riguarda poi il fatto che, nonostante sia contemplato dalla legge, nel bando non venga chiesto ai concorrenti quali parti del servizio vogliano svolgere attraverso associazioni temporanee d'impresa." "Secondo il ricorso – continua il giornale – risulta del tutto irragionevole che nel dispositivo venga chiesto che solamente l'azienda capogruppo mandataria debba essere iscritta nel registro delle imprese istituito presso le Camere di commercio di appartenenza. Per quanto riguarda i criteri di valutazione delle offerte Busitalia contesta la parte del bando riguardante riguarda l'offerta tecnica e, in modo particolare, il punto relativo a un sistema informatico chiamato Validatore che serve a monitorare il servizio. Infine, sempre secondo il ricorso, nel bando si chiederebbe il potenziamento della linea 7 e della Este-Schiavonia. Una richiesta che sarebbe illegittima in quanto, secondo la legge, non sarebbe possibile attribuire punteggi supplementari legati a delle migliorie rispetto a quanto previsto dal progetto esecutivo messo a base d'asta. L'ultima contestazione riguarda, infine, i criteri con cui viene calcolato il ribasso, rispetto alla base d'asta, proposto dai concorrenti.