Referendum Atac

Roma: dopo la proroga ad Atac i Radicali Italiani preprano una raffica di esposti

Roma: dopo la proroga ad Atac i Radicali Italiani preprano una raffica di esposti

Dopo la decisione della giunta capitolina di prorogare fino al 2021  il servizio di rasporto pubblico i Radicali Italiani, promotori del referendum su Atac, preparano una raffica di esposti

Una diffida ai consiglieri comunali, una segnalazione all'Antitrust e all'Anticorruzione, una denuncia alla Commissione europea.  Sono queste le mosse che i Radicali italiani (che la scorsa estate hanno raccolto oltre 30.000 firme per proporre un referendum sull'azienda di trasporto capitolina) hanno intenzione di mettere in campo nei prossimi giorni.     Nel comunicato diffuso da Riccardo Magi, e che anticipa i prossimi passi che i promotori del referendum sulla messa a gara del servizio di trasporto a Roma, il segretario dei radicali parla apertamente di "spregio al diritto dei cittadini" di esprimersi sul trasporto pubblico della capitale.     Nella lettera spedita dai radicali al Consiglio comunale – fanno sapere Magi e Capriccioli (segretario romano) – si diffidano i consiglieri a concedere il via libera alla proroga del contratto di servizio con Atac fino al 2021 perché la mossa sarebbe funzionale unicamente a mandare avanti la procedura di concordato preventivo per un'azienda che ha 1,3 miliardi di debiti senza fornire, secondo il loro parere, nessun dettaglio sul futuro piano industriale.   Per questo i Radicali sono pronti a presentare una denuncia dettagliata alla Commissione europea affinché condanni quelli che ritengono «aiuti di Stato» a un'azienda. «Questo – spiega Magi – potrebbe mettere in moto una procedura di infrazione contro l'Italia come avvenne ai tempi della discarica di Malagrotta».     Oltre all'esposto alla Commissione europea i Radicali stanno preparando un altro esposto in cui chiedono all'Antitrust di « agire direttamente in giudizio in via cautelativa per la sospensione dell'efficacia dell'atto di Giunta» alla luce anche del pronunciamento dell'Autority di novembre scorso nel quale aveva fatto sapere di considerare la proroga del contratto di servizio per l'affidamento in house del servizio di trasporto pubblico «illegittima, in quanto lesiva della concorrenza».     Intanto domani i promotori del referendum saranno in piazza del Campidoglio per chiedere nuovamente alla sindaca di fissare il referendum. Raggi è obbligata a indicare, entro il 31 gennaio, una data tra marzo e giugno.

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