Un progetto della Regione Toscana prevede l'impiego di dieci convogli a emissioni zero da impiegare sulle linee non elettrificate Siena-Chiusi e Siena-Empoli
La Regione Toscana, nel quadro delle azioni per la promozione dei combustibili alternativi e delle relative infrastrutture (Direttiva 2014/94/UE recepita con il decreto legislativo 16 dicembre 2016, n. 257), lo scorso 21 luglio aveva pubblicato sul proprio sito istituzionale una manifestazione di interesse alla partecipazione al consorzio per lo sviluppo di un progetto per una mobilità a "zero impatto" attraverso l'impiego di treni a trazione elettrica alimentati da celle a combustibile e del relativo sistema di produzione di idrogeno mediante elettrolisi in parte alimentato da fonti di energia rinnovabile, stoccaggio e rifornimento dei treni. A distanza di sei mesi dalla pubblicazione, in cui si sollecitavano soggetti industriali che operano nel settore delle costruzioni di veicoli ferroviari a partecipare al Consorzio, si registrano i primi passi in avanti. Per costruire i treni – secondo quanto riportato del quotidiano "Il Sole 24 Ore" oggi in edicola, si è già candidata la francese Alstom, unico gruppo che ha risposto all'avviso pubblicato dalla Regione nell'estate scorsa. Da sottolineare che Alstom ha accumulato esperienza con la costruzione del "Coradia iLint", il treno a idrogeno entrato in funzione nei mesi scorsi in Bassa Sassonia. Anche Trenitalia ha risposta manifestando il proprio interesse a entrare nella partnership per sperimentare la tecnologia a idrogeno. All'appello, tuttavia, mancano ancora i soggetti che dovrebbero occuparsi della produzione dell'idrogeno, dello stoccaggio e della logistica: la regione attraverso i propri uffici ha avviato i primi contatti con aziende che possiedono il know how necessario. L'ipotesi è di attrezzare per la distribuzione il centro di manutenzione Fs di Siena, e questo spiega la scelta delle linee senesi tra tutte quelle non elettrificate e sono 500 km, il 34% del totale della Toscana. I treni a idrogeno avrebbero un'autonomia di 600-800 km, grazie a un serbatoio da 180 kg. L'ostacolo è rappresentato dai costi , visto che l'intero progetto vale più di 100 milioni di euro e che per la realizzazione è necessario il cofinanziamento europeo. Resta aperta anche la possibilità di coinvolgere altre regioni italiane (il Veneto siè già fatto avanti). Il progettoè adatto a chi ha linee non elettrificate: su queste la Toscana ha avviato con Trenitalia un programma di sostituzione dei treni diesel attuali con treni diesel più moderni, ed è disponibile a dirottare questi finanziamenti verso i treni a idrogeno.