Crisi Atac

Atac: a rischio l’iscrizione al REN

Atac: a rischio l’iscrizione al REN

Il Mit ha concesso altri 60 giorni di tempo per presentare la fideiussione di 12 milioni necessaria all'iscrizione al Registro Elettronico Nazionale delle imprese che esercitano la professione di trasportatore su strada

Secondo quanto riportato stamane da diversi organi di stampa, l'iscrizione di Atac al R.E.N. – Registro Elettronico Nazionale delle imprese che esercitano la professione di trasportatore su strada – è a rischio.     L'ufficio Motorizzazione civile del ministero dei Trasporti (Mit) avrebbe infatti inviato all'azienda di trasporti capitolina un sollecito riguardo l'invio della documentazione di idoneità finanziaria necessaria  all'iscrizione al Registro delle imprese. L'idoneita finanziaria è infatti uno dei requisiti indispensabili e, come si legge sul sito del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, viene certificata dall'istituto di credito/compagnia assicuratrice/intermediario finanziario su richiesta dell'interessato.     Ultimato l'iter per il conseguimento del titolo – viene specificato –  sarà necessario inoltrare all'Ufficio Motorizzazione Civile competente per territorio la domanda di autorizzazione all'esercizio della professione di trasportatore di merci su strada per conto di terzi.     Il nodo, dunque, riguarda l'incapacità/possibilità da parte di Atac di ottenere la fideiussione di 12 milioni a garanzia della solidità finanziaria posto che l'iscrizione al registro è scaduta il 30 marzo.     Dal Ministero è tuttavia giunta una precisazione riguardo i paventati rischi di interruzione del servizio. Con una nota , il Mit ha precisato che l'invio della lettera « interviene dopo la precedente proroga di sei mesi dell'iscrizione al Ren. Scaduti i sei mesi, il ministero informa della possibilità di presentare gli atti e i documenti necessari entro i prossimi due mesi, quindi altri 60 giorni, al fine di mantenere l'iscrizione al Registro necessaria per l'esercizio delle imprese di trasporto».      Anche dal Campidoglio in serata si è sottolineato che non è in discussione la revoca della concessione e che l'invio della comunicazione rientra negli adempimenti previsti dalla legge.

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