Vetustà degli impianti, insufficiente manutenzione delle gallerie e delle sottostazioni di alimentazione elettrica. E ancora: le procedure di evacuazione dei treni da aggiornare e gli operai specializzati nei controlli ordinari andati in pensione ancora da rimpiazzare.    Tutto messo nero su bianco dal responsabile dell'ufficio Manutenzione Impianti e infrastrutture nel 2016 e che l'edizione odierna de "Il messaggero" porta a conoscenza.   I ripetuti roghi e i continui malfunzionamenti che in questo periodo tormentano gli autobus dell'azienda di trasporti capitolina si sono guadagnati uno spazio rilevante sulla cronaca nazionale. I fari accesi  della stampa hanno portato alla luce la drammatica situazione di un'azienda, a un passo dal fallimento, che non riesce a garantire non solo un trasporto efficiente ma anche l'incolumità dei passeggeri. I depositi dell'Atac sono pieni di vetture ferme in attesa di pezzi di ricambio che non arrivano.   A complicare un quadro drammatico i ripetuti guasti sulle linee della metropolitana: di venerdì scorso l'ultimo clamoroso episodio di un treno bloccato dentro una galleria e gli sfortunati passeggeri costretti a incamminarsi sui binari. Nel rapporto citato dal quotidiano tra i lavori più urgenti veniva citata proprio la «manutenzione straordinaria delle opere civili di linea (gallerie)». Per i lavori di messa in sicurezza erano indicati  737mila euro per la linea A e per quelli della metro B 1,2 milioni. Interventi che «se non realizzati – è riportato nel documento – potrebbero comportare caduta di materiale sui treni e rallentamenti del servizio fino alla possibile chiusura».    Situazione già denunciata in passato dai sindacati ma che non ha trovato il giusto e necessario risalto. Alcuni insufficienti interventi sugli scambi e su alcune sezioni di binario ma molto poco rispetto ai problemi da risolvere.