Rapporto Mediobanca

Maglia nera per le municipalizzate del trasporto

Maglia nera per le municipalizzate del trasporto

Diffusa l'indagine di Ricerche e studi di Mediobanca su  82 società partecipate per almeno un terzo del capitale dai 115 maggiori Enti locali italiani. Dalla ricerca emerge che le municipalizzate del trasporto pubblico penalizzano fortemente la redditività delle imprese.

Maglia nera,o forse è meglio dire una zavorra", per le imprese municipalizzate che si occupano di tpl. Questo, in estrema sintesi, il risultato che emerge dal rapporto elaborato da Ricerca e Studi, società controllata da Mediobanca.   Lo studio di Mediobanca ha analizzato l’andamento delle principali 87 società pubbliche aventi come azionisti le Regioni, i Comuni sopra i 100mila abitanti e le Province (prima della riforma) con almeno 500mila abitanti, a cui fanno a loro volta riferimento un galassia di 418 società, e se nel complesso migliora la redditività delle grandi partecipate italiane sotto il controllo degli enti locali, rimane negativo il risultato di quelle che si occupano di trasporto pubblico locale.    Lo studio ha evidenziato che il portafoglio delle partecipate vale circa 15,6 miliardi e gli enti locali più ricchi sono Milano (2,4 miliardi); Roma (2,1 miliardi); Brescia (1,5 miliardi) e Torino (1,4 miliardi). Anche in questo settore la ricchezza si concentra prevalentemente al Nord o nel Centro Italia.    Nell'indagine come riferimento è stato preso il periodo che va dal 2011 al 2015. Nel 2015 i ricavi aggregati sono stati pari a 33,4 miliardi, in diminuzione del 3,4% sul 2011, a causa principalmente del settore dell’energia elettrica e del gas che registra un calo anche a causa di fattori esterni come l’andamento dei costi delle materie prime; crescono invece i fatturati delle autostrade del 18,2 percento.   Tuttavia se si prendono in esame gli utili, che danno maggiormente l’idea della gestione dei servizi e dell’efficienza societaria, si nota un miglioramento notevole, con un incremento dal 2014 al 2015 fino 40 percento. In cinque anni gli utili totali ammontano a 2,5 miliardi.   Se i maggiori utili arrivano dalle società idriche quotate, Hera (733 milioni) e Acea (643 milioni), grazie soprattutto all’aumento tariffario previsto dal legislatore, la maglia nera spetta invece al trasporto pubblico, che ha accumulato perdite, dal 2011 al 2015, per 1,2 miliardi e ricevuto risorse pubbliche per 16,8 miliardi. Va detto tuttavia che anche nel Tpl le perdite tendono progressivamente a diminuire, passando nel quinquennio da 463 a 83 milioni.   Nell’ambito del Tpl, la più efficiente è Atm; le peggiori sono invece la romana Atac, con -765 milioni, e la lombarda Asam, con – 384 milioni.   A livello regionale il segno rosso va alla Campania (-483 milioni) e al Lazio (-180 milioni). Utili record in Emilia Romagna (1,1 miliardi) e in Trentino Alto Adige (842 milioni); di importo inferiore gli utili della Lombardia (85 milioni). Per quanto riguarda l’indebitamento complessivo, le partecipate pubbliche hanno debiti per 43,6 miliardi (praticamente la metà di quelli di tutti gli enti locali).   Il saldo netto di quanto trasferito dagli enti locali alle società si attesta sui 5 miliardi. Il principale settore interessato è quello dei trasporti, che nei 5 anni, come detto, ha assorbito risorse per 16,8 miliardi.

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