Divorzio Fs-Trenord

Lombardia: divorzio Trenord-Fs, la rivoluzione è servita

Lombardia: divorzio Trenord-Fs, la rivoluzione è servita

Dopo sette anni si scioglie il matrimonio tra Fs e Trenord. Separazione condivisa e via libera alla reciproca concorrenza.  La sfida si sposta sul terreno della qualità del servizio.

Non sappiamo se nelle segrete stanze del Pirellone, siano volati, come da copione che si rispetti, i classici piatti e bicchieri; le cronache ufficiali parlano invece di self control da parte dei separati in casa e di "fattiva collaborazione". Al di là dei retroscena, quello che è certo è che per i trasporti ferroviari in lombardia si preannuncia una vera e propria rivoluzione. Dopo sette anni Trenord, la società mista controllata al 50% ciascuno da Ferrovie Nord Milano (Regione Lombardia) e Trenitalia (gruppo Ferrovie Italiane), verrà sciolta e in Lombardia si tornerà a un regime di  competizione tra due imprese ferroviarie.   Il neo eletto presidente Attilio Fontana, a giudicare dai proclami, è certo che questa strada sarà un toccasana per i pendolari lombardi: concorrenza uguale a migliore  qualità complessiva del servizio regionale. E, in linea di principio, non c'è dubbio che una sana concorrenza spinge gli operatori a fare del proprio meglio per non perdere terreno nei confronti del o dei competitor.   Poi, resta aperta la questione che per migliorare un servizio occorre investire tanti soldi. Su questo lato però, oltre alle promesse dei soggetti in campo, non si può prevedere nulla: sia Fs che la Regione si sono impegnate a migliorare la qualità del servizio erogato attraverso l'acquisto di nuovi treni.   Tutto rose e fiori dunque? Qui la risposta si scontra con la realtà. E la realtà dice che a cominciare dai dipendenti occorrerà fare una vera e propria "bonifica" sui contratti esistenti. Dei circa 4.100 dipendenti una parte è stata assunta da Trenitalia, alcuni da LeNord, altri da Trenord. Insomma, si profila all'orizzonte uno spacchettamento e una diversa tipologia dei contratti. Non proprio una salutare passeggiata.   Più chiara invece, secondo quanto riportato oggi dagli organi di stampa, la divisione delle aree di competenza: dal punto di vista della ripartizione «territoriale» delle tratte la regione intende mantenere soprattutto i servizi che gravitano attorno all'area metropolitana milanese (oltre i collegamenti con Malpensa) lasciando a Trenitalia la gestione delle «sue» linee a più lunga percorrenza. Contemporaneamente, però,  ci sarà da sbrogliare la matassa dei canoni incrociati che le due aziende dovranno riconoscersi per l'utilizzo delle rispettive infrastrutture. Dunque, il guanto della sfida è lanciato. Ai pendolari lombardi il giudizio finale sul migliore.

Left Menu Icon