Salvataggio Alitalia

Il via libera “condizionato” di Fs per Alitalia

Il via libera “condizionato” di Fs per Alitalia

Il Cda di FS ha dato il via libera alla presentazione di un’offerta di acquisto per Alitalia e Alitalia Cityliner. L’offerta mette in campo una possibile collaborazione a patto che vengano rispettati alcuni paletti, tra cui la partecipazione di un’altra compagnia aerea all’operazione.

Le cronache raccontano di un Cda lungo e sofferto quello che ha dato il via libera "condizionato" del gruppo FS all'ingresso nel capitale Alitalia. Non poteva essere altrimenti vista l'enorme posta in gioco. Dopo ore di discussione, è arrivato il sofferto sì all'operazione "Renaissance" (così è stata battezzata) con un contorno di paletti che in larga misura attenua i sorrisi dei registi politici dell'operazione.   Dunque, FS è pronta alle nozze con la malconcia compagnia di bandiera ma, mette nero su bianco,  chè è disposta al grande passo solo in presenza di un partner industriale e senza l'obbligo di riassorbire nel gruppo gli inevitabili esuberi. In concreto, Fs si impegna «per i rami d'azienda di Alitalia Sai e Alitalia Cityliner». Le prossime settimane stabiliranno se si tratta di un bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto.   Secondo quanto riportato dalla stampa non è esplicitato l'impegno economico di Fs. Tutto è rimandato a una due diligence e probabilmente quando l'assetto azionario sarà definito con l'individuazione del partner industriale. Fuori dall'offerta dovrebbero restare, come espressamente sottolineato: il prestito-ponte da 900 milioni da restituire il 15 dicembre, i 600 milioni di debiti, eventuali ulteriori oneri legati alla cig in scadenza.   Intanto si attendono altre due offerte entrambe non vincolanti e condizionate: una da Delta Airlines, un'altra da easyJet. Anche i tedeschi di Lufthansa potrebbero rientrare nella partita anche se hanno esplicitamente escluso di voler avere come socio lo Stato italiano.   Si registrano, infine, i rifiuti ad entrare in gioco di altre aziende italiane a capitale pubblico: Cassa depositi e prestiti, Leonardo ed Eni hanno declinato l'"invito" del governo a scendere in campo nell'operazione di salvataggio di Alitalia.

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