Emergenza Coronavirus

Asstra: Gibelli, 600 milioni per evitare il default

Asstra: Gibelli, 600 milioni per evitare il default

L'emergenza Coronavirus rischia di spazzare via numerose azienda. Andrea Gibelli, presidenter di Asstra, chiede interventi immediati al governo per scongiurare il default.

"Come settore perdiamo 200 milioni al mese, siamo a 600 milioni prima dell’estate. Se non c’è un intervento, a settembre rischiamo di non riaprire, è a rischio la continuità aziendale del trasporto pubblico". Così Andrea Gibelli, presidente dell’Asstra, l’associazione che riunisce le società di trasporto locale e del gruppo Ferrovie Nord Milano, in una dichiarazione rilasciata alla vigilia di Pasqua e pubblicata sul sito istituzionale dell'associazione.   Un grido di allarme o, forse, la sconsolata presa d'atto, che l'emergenza Coronavirus oltre a falcidiare migliaia di vite rischia di far morire anche le imprese del trasporto pubblico. Del resto, le restrizioni imposte alla mobilità, hanno praticamente azzerato l'uso dei mezzi pubblici in tutto il paese: secondo i dati forniti da Asstra solo nel mese di marzo l'effetto Covid-19 ha determinato un crollo verticale della domanda dell'85% (pari a circa 400 milioni di viaggiatori). Un calo che si è immediatamente tradotto in crollo dei ricavi da biglietti e abbonamenti a fronte di costi fissi solo in parte contenuti con il ricorso massiccio alla cassa integrazione per numerosissime aziende Tpl.   Un panorama desolante che richiede – sottolinea Gibelli – un intervento straordianario da parte del governo. Ma l'aspetto che preoccupa ancora di più è il dopo. Il ritorno alla normalità presenta incognite ancora più grandi. La domanda che come una nube nera si addensa sopra il Tpl è: come sarà il trasporto pubblico nei prossimi mesi?   Un punto e a capo non è obiettivamente immaginabile. Di fronte al cambio dei comportamenti dei "consumatori" occorre- sottolinea Andrea Gibelli – elaborare una nuova strategia. "Sarebbe necessaria – spiega –  una cabina di regia che riunisca società di trasporto, Università, soggetti di rappresentanza, da Confindustria a Confartigianato, per definire quale possono essere le modalità di ripresa".   Ripartire, dunque, ma come? "Cambiamenti a zero budget" per cominciare. Con le misure di distanziamento sociale obbligatorie i servizi di trasporto devono fare i conti. "Occorre cambiare la curva si distribuzione del trasporto, renderla più lineare".  Operazione possibile solo a patto che di una radicale trasformazione (lavoro in remoto) e ridistribuzione degli orari di lavoro (niente più orari di punta).    Idee, per ridisegnare il trasporto pubblico che verrà dopo la pandemia. Occorre pensarci fin da ora ma nessuno sa esattamente se e quando tutto ritornerà come prima.

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