L’assemblea dei soci di Start Romagna ha approvato il bilancio 2019 che fa registrare un utile di 93mila euro.
Chiude con un sostanziale pareggio (utile di 93.317 euro) il bilancio 2019 di Start Romagna. Il documento è stato approvato ieri a maggioranza dall’Assemblea dei Soci. L’esercizio 2019 – si legge nella nota diffusa in queste ore – chiude con un utile di 93.317 euro al netto delle imposte e migliora le previsioni che per il 2019 fissavano l’obiettivo ad un utile di 19.500 euro. Il valore della produzione è stato di 85.060.418 euro, con un incremento di 2.069.769 euro rispetto al 2018 (+2,5 %). I costi di produzione ammontano a 77.545.037 euro (+0,9%). I ricavi da prestazioni salgono a 70.755.578 euro, in crescita di oltre 2,1 milioni rispetto al 2018. La posizione finanziaria netta a fine 2019 risulta positiva (+2,3 milioni) in miglioramento rispetto al 2018 (990mila euro). Anche il rapporto indebitamento/MOL del 2019 (0,27) migliora rispetto all’anno precedente (0,87).
I numeri riportati nel bilancio dicono anche che nel 2019 i bus dell’azienda hanno percorso 21 milioni di km – circa il 25% con mezzi alimentati a metano – trasportando oltre 49 milioni di passeggeri su 553 bus, la cui età media è di 10,53 anni (era 13,43 nel 2016). Le linee di Start Romagna- sottolinea l’azienda – connettono un’area di circa 6.380 kmq, con 71 comuni serviti.
A fine 2019 la forza lavoro di Start è di 960 addetti, 17 in più rispetto al 2018. La presenza femminile è salita dal 40,5% al 42,3% fra impiegati e quadri, mentre comprendendo gli autisti è dell’11,65%, in leggera crescita rispetto all’11,1% del 2018. Nell’ambito delle relazioni sindacali nel 2019 l’azienda ha complessivamente ricevuto e gestito oltre 350 istanze sindacali.
Per quanto riguarda il futuro l’azienda prevede, entro il 2023, di rinnovare il parco circolante acquistando 160 nuovi bus, 63 già entro quest’anno, per un importo di 38,8 milioni (20,2 in autofinanziamento).
Il Piano prevede l’acquisto di 90 bus a metano, portando a 230 il totale dei mezzi così alimentati, circa il 40% del totale, e la costruzione di due distributori di gas metano liquido compresso, a Forlì nel 2020 e a Cesena nel 2021. E’ prevista inoltre la graduale introduzione di mezzi elettrici. L’azienda sottolinea inoltre che il 2020 sarà l’anno della completa eliminazione dei mezzi Euro 2.