Mobilità Veneto

Veneto: approvato il Piano Regionale dei Trasporti 2020-2030

Veneto: approvato il Piano Regionale dei Trasporti 2020-2030

Il Consiglio regionale del Veneto dopo uniter durato due anni ha approvato il nuovo PRT. 20 i miliardi destinati alla mobilità  al trasporto su ferro e alle infrastrutture

“Due anni e otto giorni: sono questi i tempi da record per il varo del nuovo Piano Regionale dei Trasporti del Veneto 2020-2030, frutto di un intenso lavoro di pianificazione che continuerà anche in futuro, attraverso un costante monitoraggio dei cambiamenti sociali ed economici, dei bisogni e delle abitudini della popolazione, dell’evoluzione organizzativa e dell’innovazione tecnologica in materia di mobilità”.     Così il governatore Luca Zaia e l’assessore ai trasporti, Elisa De Berti, hanno commentato l’approvazione da parte del Consiglio Regionale del nuovo PRT del Veneto.     Per il presidente Zaia il nuovo PRT nasce all’insegna della sostenibilità economica-ambientale: “L’attività di progettazione della mobilità di un territorio vasto e complesso come il Veneto – ha dichiarato Zaia – non può mai considerarsi conclusa per effetto dei continui mutamenti socio-relazionali e lavorativi e del passaggio dal mondo analogico, nel quale vide la luce il PRT del 1990, all’odierno mondo digitale, che propone costantemente nuove soluzioni da adottare nei processi di gestione e di erogazione dei servizi. Sostenibilità è la parola chiave di questo piano”.   Il Piano si articola in 8 punti fondamentali e prevede investimenti, fino al 2030, per oltre 20 miliardi di euro, di cui oltre la metà già disponibili, il 62% dedicati alla mobilità e al trasporto su ferro e il 35% all’adeguamento e manutenzione stradale:   1.  connettere il Veneto ai mercati nazionali e internazionali, per la crescita sostenibile dell’economia regionale, fortemente orientata alle relazioni internazionali; è prioritario, quindi, completare il disegno infrastrutturale di connessione con le principali capitali europee e i relativi mercati di riferimento;   2.  potenziare la mobilità regionale per un Veneto di cittadini equamente connessi, superando i problemi di congestione e i limiti di coordinamento tra le diverse modalità di trasporto e riducendo le disparità territoriali, anche al fine di contrastare lo spopolamento dei centri periferici; 3.  promuovere la mobilità in funzione dello sviluppo dell’offerta turistica,  ampliando la rete infrastrutturale, migliorando la connessione intermodale tra offerta pubblica, privata e mobilità debole (percorsi pedonali, cicloturismo, escursionismo) e lo sviluppo aeroportuale; 4.  sviluppare un sistema di trasporti orientato alla tutela dell’ambiente e del territorio, prevedendo di ridurre le emissioni nocive nell’aria, anche con interventi finalizzati a una maggiore fluidificazione del traffico, al cambio modale da gomma a modalità più sostenibili, al rilancio del trasporto pubblico, allo sviluppo dei carburanti green e dei veicoli ibridi ed elettrici; 5.  accrescere funzionalità e sicurezza delle infrastrutture e dei servizi di trasporto, tutelando maggiormente la mobilità debole e assicurando il monitoraggio e la manutenzione programmata delle reti e dei percorsi;  6.  promuovere il Veneto come laboratorio per nuove tecnologie e paradigmi di mobilità, specie per l’accesso da parte dell’utenza ai servizi pubblici di trasporto; 7.  completare ed efficientare la spesa pubblica per i trasporti e promuovere forme di finanziamento in grado di attrarre capitali privati;  8.  sviluppare una nuova governance integrata della mobilità regionale: rientra in tale contesto il sistema delle concessioni autostradali e della rete stradale ordinaria, la gestione della rete ferroviaria, il coordinamento del sistema degli interporti, il riordino nelle competenze del TPL.

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