Il nuovo DPCM atteso in queste ore reintroduce il limite del 50% sui mezzi pubblici
Ancora non c’è la firma del Presidente del Consiglio ma dalle indiscrezioni che da ieri circolano sulla bozza del nuovo DPCM, atteso per questa sera, sembra inevitabile una stretta sul trasporto pubblico.
Il nuovo decreto reintroduce infatti limiti più severi nel coefficiente di riempimento dei mezzi di trasporto: dall’80% si torna al 50%.
Le ricostruzioni giornalistiche di queste ore parlano di uno scontro tra chi ritiene la misura troppo severa e foriera di gravi disagi per gli utenti del tpl alle prese con la necessita degli spostamenti per andare al lavoro (le attività produttive sono risparmiate dalla versione light del nuovo lockdown) e chi (con gli enti locali in testa) considera la misura restrittiva condizione indispensabile per contenere la diffusione del virus.
Sullo sfondo la preoccupazione delle aziende tpl alle prese con gli equilibri economico-finanziari completamente saltati e la consapevolezza di “lasciare a piedi” una grossa fetta di utenti.
Nel dossier consegnato nei giorni scorsi dal centro studi Asstra alla ministra De Micheli l’associazione che riunisce gli operatori del settore ha avvertito che con una riduzione al 50% “ si impedirebbe a circa 275mila persone al giorno di beneficiare del servizio di trasporto”.