L’Unione Internazionale dei trasporti pubblici ha diffuso in queste ore uno studio che dimostra la sicurezza dei trasporti pubblici dal Covid-19
“Attualmente, ci sono prove sufficienti per [dimostrare che] quando vengono applicate le misure raccomandate dalle autorità sanitarie, il rischio di contrarre COVID-19 durante il trasporto il pubblico è molto basso. Sebbene riconosciamo che il rischio zero non esiste, il il trasporto pubblico rimane uno dei più importanti sicuro per muoversi e rimanere attivi città. Con le misure adeguate, il trasporto public è al sicuro da COVID3.”
Con questo assunto si apre lo studio che la UITP, l’Unione Internazionale dei trasporti pubblici, ha divulgato in queste ore sul suo sito web per dimostrare l’efficacia delle misure di contrasto al Covid adottate dagli operatori del settore.
L’analisi parte dell’elenco delle azioni concrete che gran parte degli operatori del trasporto pubblico hanno adottato per contrastare la diffusione del virus nelle stazioni e a bordo dei mezzi di trasporto. Un elenco che rappresenta di fatto uno “standard” per le aziende di tutto il mondo: distanziamento, sanificazione, areazione, protezioni individuali ecc rappresentano la base comune a cui tutte le aziende del tpl si sono uniformate.
Il “cuore” del rapporto UITP ruota intorno a una serie di studi condotti da primari istituti epidemiologici sparsi in Europa e non solo che attestano che, in osservanza delle misure di prevenzione e contrasto, il trasporto pubblico è sicuro.
Si parte dai dati provenienti dallo studio condotto dall’Istituto tedesco Robert Koch, e pubblicati in un articolo sul Bollettino epidemiologico 38/2020 del 21/08/2020, che dimostrano come solamente lo 0,2% dei focolai che sono stati rintracciati in Germania sono imputabili al tpl che risulta molto più sicuro rispetto ad altri ambienti.
Anche l’analisi condotta dall’Istituto pubblico francese di Informazioni sanitarie, nell’indagine condotta tra il 9 maggio e il 28 settembre 2020, dimostrano che solamente l’1,2% dei focolai individuati è collegato ai trasporti.
Ad analoga conclusione è giunto anche il rapporto dell'ente di sicurezza ferroviaria del Il Regno Unito (RSSB)che ha evidenziato che il rischio contrarre COVID-19 dal viaggiare in treno è 1 ogni 11.000 viaggi, equivalente a una probabilità inferiore allo 0,01%, inferiore al probabilità di perdere la vita in un incidente d'auto.
Nel rapporto UITP sono riportati anche gli studi e le ricerche di altri enti, istituiti e riviste scientifiche. Dunque le evidenze scientifiche dimostrano che il rischio è davvero prossimo allo zero e sono altri gli ambienti dove la possibilità di contrarre il Covid è più alta.
Tutto bene dunque? La risposta che viene dal rapporto è positiva se si prendono in considerazione le ricerche svolte e a patto di osservare scrupolosamente le misure di contrasto al virus (si insiste in particolare sulla necessità di indossare le mascherine di protezione).
Tuttavia, rimane forte la consapevolezza della necessità di immaginare una diversa mobilità e porre in essere azioni concrete dal momento che lo scoppio della pandemia ne ha messo a nudo tutti i limiti:” È giunto il momento – si legge al termine del rapporto – di ideare soluzioni visionarie e promuovere politiche che promuovono l'urbanizzazione inclusivo, sostenibile, resiliente e intelligente, protettivo i diritti dei cittadini e le basi della democrazia locale, per motivi di prosperità e benessere(…) i trasporti pubblici e la mobilità attiva giocano un ruolo essenziale per il ritorno a una migliore normalità. Il trasporto pubblico dovrebbe essere una priorità per decisori politici in tutti i paesi. I benefici economico, sociale e ambientale degli stessi sono indiscutibili e costituiscono la base per i cittadini e città più sane16".
Qui la versione integrale del rapporto