Decreti attuativi sul mobility manager aziendale, linee guida sul mobility manager scolastico e ruolo alle città e alle regioni. In quattro punti le richieste dell’Associazione dei Mobility Manager
Euromobility, l’Associazione dei Mobility Manager che si occupa da oltre vent’anni di formazione e diffusione di buone pratiche a sostegno della mobilità sostenibile, ha inviato nei giorni scorsi al presidente del Consiglio Mario Draghi una serie di proposte e richieste di interventi a favore del mobility management che favoriscano una mobilità urbana fondata sulle modalità attive, sui trasporti pubblici e la mobilità condivisa più in generale.
La lettera che si apre con ““In fiduciosa attesa della fine della crisi pandemica, cominciamo a preparare un mondo migliore: lavoriamo sulla mobilità sostenibile” indica i punti che l’Associazione Euromobility ritiene cruciali per lo sviluppo della cultura del management della mobilità.
In particolare Euromobility sottolinea ancora una vota l’importanza della figura del mobility manager (di area, aziendale e scolastico) e il ruolo che avrebbero potuto, e che potrebbero avere, nel supporto alla gestione degli spostamenti nella fase critica dell’emergenza sanitaria: “le loro competenze – scrive Euromobiity – e il loro ruolo avrebbero potuto contribuire non poco, anche in questo periodo di crisi sanitaria, a individuare interventi di rimodulazione dei tempi e degli orari delle nostre città e misure di riequilibrio modale in grado di garantire il distanziamento fisico e le condizioni di sicurezza”.
Tornando ai punti indicati al governo l’Associazione individua quattro punti cruciali:
1. la richiesta di accelerare “l’emanazione da parte del MITE di concerto con il MIT, come previsto dall’art.229 del decreto “rilancio” convertito in legge 77 del 17 luglio 2020, dei decreti di natura non regolamentare sul mobility manager”
2. l’adozione di “specifiche linee guida per favorire l’istituzione in tutti gli istituti scolastici di ogni ordine e grado […] la figura del mobility manager scolastico”, il cui compito l’Art. 5, comma 6 della legge 28 dicembre 2015, n. 221 assegnava entro sei mesi al MIUR di concerto con il Ministero ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare”.
3. “recupero e rilancio della figura del mobility manager di area dimenticato dalla citata legge 77 del 17 luglio 2020, assegnando alle città e alle regioni un ruolo centrale nella gestione degli spostamenti sistematici verso i luoghi di studio e di lavoro”.
4. estensione dell’obbligo di adozione dei “Piani degli Spostamenti Casa-Lavoro (PSCL) per le imprese e le pubbliche amministrazioni con più di 100 dipendenti ubicate, oltre che in un capoluogo di Regione, in una Città metropolitana, in un capoluogo di Provincia oppure in un Comune con popolazione superiore a 50.000 abitanti, anche nelle aree interessate dalle procedure di infrazione”.