Il Centro Studi FIAB ha presentato ieri in anteprima a 140 sindaci e assessori alla mobilità l’utile vademecum sui nuovi provvedimenti del Codice della Strada
Un nuovo contributo per essere sempre al fianco delle amministrazioni locali nel sostenere le loro politiche bike friendly arriva da FIAB-Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta che ieri ha presentato il manuale “Dare strada alle biciclette”, una utile guida che illustra i nuovi provvedimenti del Codice della Strada per favorire la sicurezza ciclabile.
La guida, elaborata cura del Centro Studi FIAB (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta), è stata presentata in anteprima ai sindaci e assessori alla mobilità dei 140 comuni della rete FIAB ComuniCiclabili , durante un partecipato evento online della Scuola Comuni Ciclabili.
Il vademecum, articolato in 6 schede tecniche, si propone di aiutare le pubbliche amministrazioni nel recepimento delle norme contenute nel nuovo del Codice della Strada inserito nei recenti “Decreto Rilancio” e “Decreto Semplificazioni”: “Con questo vademecum – ha dichiarato Alessandro Tursi, Presidente FIAB-Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta e Vicepresidente ECF-European Cyclists’ Federation di cui FIAB fa parte – forniamo un concreto aiuto alle amministrazioni che intendono riconvertire la mobilità e lo spazio pubblico verso una reale sostenibilità. Oggi abbiamo finalmente nuove norme, mutuate da quelle dei paesi europei più avanzati, per creare infrastrutture e spazi ciclabili di rapida ed economica realizzazione: occorre conoscerle e saperle interpretare per applicarle nel modo migliore.”
Nel corso della presentazione il prof. Giuseppe Catalano, del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, ha esortato gli amministratori presenti ad agire celermente in quanto “le nuove norme in materia di mobilità ciclistica sono applicabili in modo immediato perchè inserite in provvedimenti di legge urgenti e non è dunque necessario attendere altri regolamenti”.
I nuovi provvedimenti, inoltre, vanno ad integrare le precedenti modalità di realizzazione delle piste ciclabili e rappresentano ulteriori possibilità – individuate dalla norma – in analogia con le soluzioni più diffuse ed efficaci attuate in gran parte d’Europa.
Infine, e stata anche sottolineata dagli organizzatori la necessità di realizzare “una rete ciclabile continua e funzionale che colleghi i principali poli di interesse delle città, con la raccomandazione di inserire i singoli interventi in un quadro di pianificazione generale come ad esempio il Bici Plan”.