La fotografia di Anfia sugli effetti della pandemia sul mercato dei mezzi industriali e degli autobus
In queste ore l’area studi e statistiche di Anfia (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica) ha diffuso il rapporto semestrale relativo al mercato 2020 dei veicoli commerciali leggeri, industriali e degli autobus. Dallo studio emerge che nel 2020, per effetto delle misure di contenimento della pandemia, la produzione in Italia di LCV, autocarri e autobus, è diminuita del 31,5% nel primo semestre 2020.
Complessivamente nei primi mesi del 2020 sono stati prodotti 134mila veicoli rispetto ai 196mila del primo semestre 2019. Inversione di tendenza, invece, nel secondo semestre 2020 che ha fatto registrare una crescita tendenziale dell’8%, oltre 14mila veicoli in più rispetto allo stesso periodo del 2019, grazie soprattutto agli aumenti a doppia cifra nei mesi di agosto, +27%, e di ottobre, +28%.
Il mercato degli autobus
Per il comparto degli Autobus nel 2020 sono usciti dagli stabilimenti italiani 335 Autobus (187 volumi in più rispetto al 2019) di cui, 287 a marchio Menarinibus e 48 a marchio Iveco.
“A gennaio-febbraio 2020 – si legge nel rapporto – si contano 783 nuove immatricolazioni di autobus con ptt superiore a 3500 kg, in calo del 5%. A marzo il mercato perde il 32%, ad aprile il 68%, a maggio l’82% e a giugno il 46% rispetto ai primi sei mesi di un anno fa. Il mercato degli autobus registra nel primo semestre del 2020 un calo del 37% rispetto ai primi sei mesi del 2019 con circa 1.400 immatricolazioni (oltre 800 unità in meno) e una media mensile di 230 autobus. Il secondo semestre 2020 parte con segno negativo nei mesi di luglio, -18%, agosto, -58% e settembre, -29%, e si riprende nell’ultimo trimestre registrando un aumento tendenziale nei mesi di ottobre, +5%, novembre, +4%, e dicembre, +6%. Nel 2020 si contano complessivamente oltre 3mila nuove immatricolazioni di autobus con ptt superiore a 3500 kg (1,2mila volumi in meno rispetto al 2019, -28%) e una media mensile di 260 autobus.
Secondo la segmentazione del mercato di ANFIA, il calo maggiore nel 2020 si registra per gli autobus turistici (540 volumi in meno rispetto al 2019, -64%) e per gli scuolabus (266 volumi in meno, -44%). Il comparto degli autobus/midibus urbani e interurbani rappresenta il 63% del mercato, i minibus il 16%, gli scuolabus l’11% e gli autobus/midibus turistici il restante 10%.
Per quanto riguarda la ripartizione geografica, il 42% delle nuove registrazioni è stato rilasciato nell’Italia Settentrionale (oltre 500 volumi in meno rispetto al 2019, -49%), il 30% nelle regioni del Centro (200 volumi in meno, -17%), il restante 29% nelle regioni del Sud e delle Isole (256 volumi in meno, -20%).
Il Lazio è la regione in cima alla classifica per autobus con ptt superiore a 3500 kg venduti, con una quota del 23% (705 unità), seguita da Campania (14% di quota, 424 volumi), Lombardia (9%, 277), Puglia e Emilia Romagna con il 6% di quota.
Nel 2020 la Lombardia è la regione che ha la quota più alta di autobus con ptt superiore a 3500 Kg elettrici, 40%, mentre il Trentino Alto Adige è la regione che ha la quota più alta di autobus ibridi, 27%.
Per quanto riguarda l’alimentazione l’85% degli autobus con ptt superiore a 3500 Kg immatricolati nel 2020 ha alimentazione diesel, l’8% a metano (circa ¼ nel Lazio), il 3% è ibrido ed elettrico e l’1% è GNL (appannaggio esclusivo dell’Emilia Romagna).
Qui il rapporto integrale