L’Anav, in un documento inviato ai componenti della Commissione Trasporti della Camera, ribadisce che la soglia di riempimento dell’80% è indispensabile per una normale ripresa delle attività autunnali
“Il livello di sicurezza dei mezzi di trasporto collettivo consente di programmare la piena ripresa dell’attività didattica in presenza nel mese di settembre potendo contare su un sistema di trasporto pubblico locale adeguato”. Questo il messaggio di Anav, presentato oggi tramite documento, ai membri della IX Commissione Trasporti della Camera dei Deputati.
L’associazione di Confindustria ha ricordato i risultati di numerosi studi e analisi nazionali e internazionali che confermano come il trasporto di persone con autobus, nei diversi segmenti di mercato, si sia caratterizzato per livelli di diffusione del contagio molto bassi, grazie alla scrupolosa osservanza delle misure di prevenzione garantita dalle imprese del settore. “Ovviamente – precisa – occorre superare alcune limitazioni alle attività non più giustificate nel contesto attuale e alla luce dei rassicuranti dati di contagio sui mezzi di trasporto, dati che possono essere ulteriormente migliorati con il completamento della campagna vaccinale e dando priorità alla vaccinazione dei lavoratori che espletano attività a contatto con il pubblico e degli studenti”.
Anav ha inoltre evidenziato come il mantenimento, almeno dell’attuale coefficiente di riempimento dell’80% sui mezzi del tpl, sia una condizione fondamentale per garantire un regolare svolgimento dei servizi di trasporto funzionale alla riapertura delle scuole in presenza, fermo restando il possibile ricorso ai servizi aggiuntivi effettuati con gli autobus del trasporto commerciale.
“Ma una maggiore possibilità di riempimento – conclude l’associazione – deve necessariamente essere consentita anche nei servizi di trasporto commerciale con autobus anche attraverso il diffuso utilizzo in questi servizi del Green pass, superando la regola del distanziamento minimo di un metro (mantenendo le deroghe per i congiunti) che ostacola la ripresa dell’indispensabile grado di redditività di imprese che operano in un mercato pienamente liberalizzato.