L’azienda emiliana ha pubblicato il documento che indica l’impatto economico, ambientale e sociale sul territorio.
SETA, azienda che gestisce il servizio di trasporto pubblico locale su gomma nei territori provinciali di Modena, Reggio Emilia e Piacenza, ha pubblicato la quinta edizione del suo Bilancio di Sostenibilità. Il documento ha lo scopo di illustrare e misurare il rilevante impatto economico, ambientale e sociale che l’operato dell’azienda genera sul territorio e sulla collettività, ed è realizzato annualmente nell’ambito del percorso di Responsabilità Sociale di Impresa avviato dal 2017.
Scorrendo i dati ed i report contenuti nel Bilancio di Sostenibilità è possibile apprezzare i parametri qualitativi e quantitativi del servizio prodotto, gli obiettivi fissati ed i risultati conseguiti. Tra le molte informazioni contenute nel documento, sono di particolare rilievo quelle relative all’impatto ambientale dell’attività svolta dall’azienda. La ‘fotografia’ che si può desumere scorrendo i primi cinque Bilanci di Sostenibilità è, da questo punto di vista, particolarmente efficace e qualificante: nel periodo 2016-2020, mettendo a confronto il trasporto privato con i mezzi pubblici, a parità di passeggeri trasportati e km percorsi grazie a SETA si è evitata l’emissione in atmosfera di quasi mezzo milione di tonnellate di CO2 (in media, circa 94 mila all’anno). L’impatto positivo sull’ambiente del TPL è evidente anche considerando l’occupazione di suolo: una singola corsa di autobus occupa una superficie 17,5 volte inferiore rispetto alle singole autovetture che occorrerebbero per trasportare lo stesso quantitativo di persone.
Anche il valore economico prodotto da SETA nel periodo 2016-2020 per il territorio è rilevante: mediamente, ogni anno l’attività di SETA ha apportato valore per oltre 100 milioni di euro, ovvero risorse che rientrano nel meccanismo redistributivo sotto forma di stipendi erogati ai dipendenti, beni acquistati, subaffidamenti ad altri operatori, importi versati per appalti e manutenzioni, incrementando così anche il gettito delle fiscalità locale, regionale e nazionale. Nei territori dei tre bacini di Modena, Reggio Emilia e Piacenza, SETA appalta a più di cento diversi soggetti (grandi aziende, pmi, singoli professionisti) la fornitura di beni e servizi vari, dando lavoro direttamente o indirettamente a migliaia di cittadini, oltre naturalmente ai propri 1.044 dipendenti. Un canale particolarmente significativo tramite il quale si attua il trasferimento di valore da un’azienda come SETA al territorio locale è quello della fiscalità: il totale delle imposte versate da SETA ammonta a 12,6 milioni di euro, con i quali si alimentano in modo significativo l’erogazione di tutti i servizi pubblici di cui godono i cittadini.
Tra gli indicatori di natura economica merita particolare attenzione il Piano aziendale di investimenti finalizzato al rinnovamento della flotta, con conseguente miglioramento dell’efficienza complessiva del servizio e riduzione dell’impatto ambientale. Entro il 2023 SETA immetterà in servizio, complessivamente nei tre bacini provinciali di riferimento, quasi 270 nuovi autobus grazie ad uno stanziamento complessivo di oltre 80 milioni di euro (di cui 30 a totale carico dell’azienda). Nei prossimi due anni saranno quindi dismessi altrettanti bus ormai obsoleti ed inquinanti: circa 150 mezzi di categoria Euro 2, 70 mezzi Euro 3 e 50 bus alimentati a Gpl con un’anzianità di oltre vent’anni. L’età media della flotta scenderà a 9 anni (ora è di 12,7 anni), valore confrontabile con quello delle flotte pubbliche dei Paesi europei più avanzati.
“Pur dovendo fronteggiare le ben note difficoltà che caratterizzano il nostro settore in questo particolare e complicato momento storico, SETA non rinuncia a proseguire lungo il percorso di Responsabilità Sociale di Impresa, strumento coerente con la missione aziendale e con la volontà espressa dai soci di innovare e migliorare il servizio”, dichiara Antonio Nicolini, Presidente di SETA. “Vogliamo guardare oltre la pandemia e le criticità attuali, per intercettare nuova utenza e riportare il trasporto pubblico al centro del dibattito. Crediamo che la risposta migliore consista nel dare forte impulso agli investimenti, puntando prioritariamente su sostenibilità ambientale, sicurezza e qualità, innovazione e flessibilità”.