I biglietti di Metro, bus e tram gestiti da Atm, delle aziende di trasporto del bacino milanese costeranno di più.
In queste ore infuria la polemica riguardo la decisione presa dall’assemblea dei soci dell’agenzia del trasporto pubblico locale del bacino della città metropolitana di Milano, Monza e Brianza, Lodi e Pavia, l’ente che si occupa delle società del Tpl, di dare semaforo verde all’aumento del costo dei biglietti.
Alla base della decisione – si legge nelle dichiarazioni stampa rilasciate in queste ore – “l’attuazione di quanto stabilito dalla recente normativa regionale e dal connesso regolamento in tema di adeguamento delle tariffe del Tpl”.
In realtà, dunque, il provvedimento riguarda tutte le aziende Tpl della Regione: l’aumento dovrà scattare obbligatoriamente per rispettare la normativa regionale che impone alle società dei trasporti – compresa Atm – di adeguare i prezzi all’inflazione.
Dalle parti del Pirellone è giunta in queste ore la precisazione che con l’approvazione della legge di assestamento di bilancio 2022, “ gli aumenti possano essere applicati in modo differenziale”: in altri termini le aziende Tpl, fermo restando l’incremento del costo del biglietto e le indicazioni dei comuni, “sono libere di decidere se i rincari vanno applicati su tutti i titoli di viaggio o solo su alcuni”.
Per Atm l’incremento del costo del singolo biglietto si aggira sui 20 centesimi mentre per i carnet l’aumento previsto e del 10%.