Si registrano i primi aumenti a macchia di leopardo del costo dei biglietti. Le Marche, il Piemonte, la Lombardia, la Campania e la Puglia hanno già approvato le delibere di adeguamento delle tariffe.

Tpl: rincaro biglietti in ordine sparso

Tpl: rincaro biglietti in ordine sparso

Si registrano i primi aumenti a macchia di leopardo del costo dei biglietti. Le Marche, il Piemonte, la Lombardia, la Campania e la Puglia hanno già approvato le delibere di adeguamento delle tariffe.

Secondo quanto riportato oggi dal “Sole 24 Ore” in un articolo a firma di Marzia Casadei e Michela Finizio è iniziato “l’aggiornamento delle tariffe” ad opera di alcune aziende di trasporto locale.
Per ora si tratta di interventi deliberati da alcune regioni (Marche, Piemonte, Lombardia, Campania e Puglia) ma la tendenza sembra essere destinata anche ad altri territori.
I due anni orribili della pandemia e la preoccupante congiuntura economica (caro carburanti e aumento dell’inflazione), stanno spingendo alcune aziende tpl ad applicare prontamente le delibere regionali e ad aumentare il prezzo di biglietti e abbonamenti.
Il meccanismo tariffario, giova ricordare,  è regolato dalla normativa nazionale di settore (Dlgs 422/1997) e consente agli enti locali di intervenire e indicare gli aggiornamenti sul costo dei titoli di viaggio e alcune Regioni hanno già approvato le delibere che fissano l’adeguamento del costo dei biglietti al trend dell’inflazione.
Le ragioni “dell’ordine sparso” sono da cercare dal panorama frammentato dell’intero settore e dal diverso stato di salute delle aziende di trasporto: alcuni enti locali riescono a intervenire a copertura dei maggiori costi scongiurando o mitigando l’adeguamento tariffario, altri sono alle prese con accesi dibattiti sulla scelta da operare (aumento dei soli biglietti ordinari ed esclusione degli abbonamenti), altri, infine,  devono tenere conto delle difficoltà e dei costi tecnici degli adeguamenti (ristampa dei biglietti e riprogrammazione delle biglietterie automatiche).
Fra le prime città a muoversi si segnala Torino che già dal 1° luglio ha aumentato il prezzo del biglietto integrato metropolitano (Bim A per 100 minuti), valido sulla rete urbana e suburbana, sulla metropolitana e sulle linee ferroviarie Trenitalia e Gtt a 3 euro e 50 centesimi, contro i precedenti 2,7 euro. Invariato, invece, il prezzo della corsa semplice per muoversi in città (il City) a 1,70 euro, e il giornaliero a 3 euro.
Minimo il ritocco del biglietto a Napoli dove dal 2017 non venivano ritoccate le tariffe dei trasporti locali: dal 1° agosto la corsa semplice urbana Anm è passata da 1,1 a 1,2 euro.
Anche la Regione Lombardia ha approvato a luglio la delibera di adeguamento delle tariffe del tpl: alla delibera hanno già risposto Trenord che ha fatto scattare l’adeguamento del 3,82% previsto per i titoli ferroviari. Anche Mantova, Cremona, Brescia e Bergamo hanno già approvato aumenti: il biglietto urbano dell’Azienda trasporti di Bergamo (valido 75 minuti) è aumentato da 1,3 a 1,5 euro.
Il Comune di Milano, invece, per ora ha confermato per il mese di settembre e ottobre il costo attuale dei biglietti Atm.
La Regione Marche, con la delibera dell’8 agosto scorso, ha modulato un aumento del biglietto fino al 15% in base alla fascia chilometrica, ma al momento le aziende locali che gestiscono il servizio non si sono ancora adeguate.
Infine, la Regione Puglia, con delibera n° 553 del 20 aprile 2022 ha fissato le nuove tariffe dei servizi di trasporto pubblico locale urbani ed extraurbani che sono entrate in vigore dal 1° giugno 2022.

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