Per contrastare il caro carburanti le casse dello Stato hanno sborsato 9,8 miliardi di euro. A riportare i numeri elaborati dal Servizio Studi del Senato e dal Servizio Bilancio della Camera un articolo de “Il Sole 24 Ore”.
Secondo quanto riportato oggi dal quotidiano economico “Il Sole 24 Ore” nell’articolo a firma di Celestina Dominelli, gli interventi posti in essere dallo Stato per contrastare la spinta al rincaro dei carburanti alla pompa, sfiorano i 10 miliardi di euro.
A rilevare la mappa dei vari interventi adottati negli ultimi 11 mesi e i relativi oneri per le casse dello Stato il dossier firmato dal Servizio Studi del Senato e dal Servizio Bilancio della Camera che ha messo in fila gli effetti finanziari di tutte le manovre adottate contro il caro energia tracciando una mappa puntuale delle risposte predisposte a sostegno di famiglie e imprese. Nei primi undici mesi dell’anno tra misure volte a ridurre temporaneamente le accise e l’Iva su benzina e gasolio, crediti d’imposta riservati all’autotrasporto, all’agricoltura e alla pesca, lo Stato ha sborsato 9,8 miliardi di euro.
“Una fetta consistente degli aiuti – si legge nell’articolo – è servita a contenere i costi dei carburanti e dei trasporti: nel complesso 6 miliardi di euro solo considerando, chiarisce il report, le misure adottate con norme di rango legislativo con risvolti fino a fine ottobre, ai quali si aggiungono sia i 3,2 miliardi circa dei decreti ministeriali, adottati per mantenere il taglia accise in alcuni periodi dell’anno, sia i costi dell’ultimo provvedimento di proroga – il decreto 153 del 20 ottobre non incluso nel check parlamentare – per estendere gli interventi fino al prossimo 18 novembre (586 milioni). Il grosso di questa tranche (4,5 miliardi) è andato al contenimento temporaneo di accise e Iva, seguito dai 652 milioni che sono stati, invece, messi in campo per riconoscere un credito d’imposta a favore delle imprese autotrasportatrici per l’acquisto di gasolio in veicoli di categoria euro 5 o superiore, ma anche per fronteggiare gli effetti del caro metano supportando le aziende che utilizzano mezzi di trasporto a basse emissioni.”
Il dossier di Camera e Senato include poi nel computo complessivo anche i 541 milioni assegnati alle imprese impegnate nell’attività agricola e nella pesca sotto forma di crediti di imposta per la spesa carburanti (nella misura del 20% dell’esborso sostenuto al netto dell’Iva). E ancora in vigore per tutto il quarto trimestre.
(fonte:”Il Sole 24 Ore”)