Nel referendum consultivo che si è tenuto ieri gli abitanti di Parigi hanno votato in maggioranza per la proposta di triplicare i costi della sosta per i SUV.
Tempi durissimi per i proprietari dei Suv: chiamati alle urne dal Comune, per pronunciarsi sul progetto di triplicare la tariffa del parcheggio per i veicoli «pesanti, inquinanti e ingombranti» (così venivano definiti i Suv nella scheda), gli abitanti della capitale nel referendum che si è tenuto ieri, domenica 3 febbraio, hanno votato e il 54,55% si è espresso a favore a favore della proposta.
L’istituzione della tassa non avverrà comunque in tempi stretti, poiché in Consiglio comunale la questione dovrà essere dibattuta a partire da maggio.
Il provvedimento riguarda esclusivamente i veicoli ibridi o termici da 1,6 tonnellate o più, o quelli elettrici da 2 tonnellate e più, nei confronti dei quali sarà applicata una tariffa di 18 euro l’ora (triplicata rispetto all’attuale) per parcheggiare negli arrondissements centrali e di 12 euro in quelli periferici. Saranno oggetto del provvedimento i non residenti in tutta Parigi e, sembra – i dettagli non sono chiarissimi – i residenti al di fuori della loro zona di parcheggio residenziale. Sono inoltre previste esenzioni per personale sanitario, tassisti nei loro parcheggi dedicati, gli artigiani.
Il provvedimento di Parigi è stato preceduto da un progetto della città di Lione, governata dal sindaco ecologista Grégory Doucet, che sarà votato dal consiglio comunale il 21 marzo per essere applicato a inizio giugno. Prevede, per i parcheggi dei residenti, una tariffa mensile differenziata per dimensioni del veicolo: da 15 euro per le auto più piccole, le famiglie numerose e quelle in difficoltà economica, a 30 euro per le auto standard, a 45 per le più grandi, anche elettriche. Attualmente è prevista una tariffa unica di 20 euro.
Per i non residenti, le tariffe orarie non saranno più differenziate in base alla zona (da uno a due euro per la prima ora, da 35 a 60 per dieci ore e oltre), ma per dimensioni della vettura (da uno a tre euro per la prima ora, da 35 a 80 euro per dieci ore e oltre).
La motivazione principale di questi disincentivi all’uso dei Suv è quella dell’inquinamento, ma sono importanti anche le considerazioni di sicurezza. Uno studio di Justin Tyndall della Hawaii University pubblicato a gennaio su Economics of Transportations, e peer reviewed in forma anonima, mostra che un aumento di dieci centimetri dell’altezza dell’automobile – misurata nella parte anteriore dell’abitacolo – fa aumentare i rischi di morte dei pedoni del 22%: un’altezza massima di 125 centimetri permetterebbe di ridurre di 509 unità all’anno il numero dei morti negli Stati Uniti (aumentate da 4.300 a 7.200 tra 2010 e 2021).
Lo studio di Tyndall ricorda anche un’ampia letteratura sul rapporto tra dimensioni dei veicoli e rischio di morte. Secondo un lavoro di un gruppo di ricerca della Toyota sui traumi cranici, un suv a 40 chilometri l’ora esercita una forza d’impatto doppia, sul cervello, rispetto a una berlina che viaggi alla stessa velocità.