Presa di posizione dell’Agenzia Tpl di Brescia sul numero di corse saltate a settembre e a ottobre.
Una vera e propria tirata di orecchie quella che l’Agenzia Tpl di Brescia ha riservato al gruppo Arriva in relazione ai disservizi riscontrati nel bimestre settembre-ottobre. Con una nota diffusa in queste ore l’Agenzia ha bacchettato l’azienda che garantisce il trasporto pubblico nel bacino di Brescia invitandola ad adoperarsi per risolvere i problemi dei disservizi lamentati dagli utenti.
“La rappresentazione proposta dall’azienda Arriva – si legge nel comunicato diffuso in queste ore – che richiamando la produzione complessiva erogata, si giustifica considerando un “trascurabile (ndr)” 0,45% di corse saltate in ottobre (0,84% in settembre), è parziale e non rappresentativa dell’effettiva qualità del servizio erogato che, pur forte di 780mila corse annue, per cui va lodato l’impegno dell’Azienda e dei suoi Lavoratori, non tiene conto che esistono altre carenze che si assommano alle corse non effettuate e riportano un quadro di disservizi più ampio e di cui, giustamente, l’utenza si lamenta.
Sempre per restare al mese di settembre – continua la nota – rispetto alle situazioni non preventivabili, le corse complessivamente saltate assommano a 1036, per un totale di oltre 22.000 Km, con motivazioni varie: guasti, scioperi, manifestazioni sportive e, appunto, mancanza di personale (318). A questi numeri si aggiungono le esigenze contrattuali (permessi di varia natura) e le corse preventivamente e concordemente annullate, proprio per la volontà dell’Agenzia di garantire un servizio regolare all’utenza, permettendo all’Azienda di mantenere un margine di autisti disponibili per fronteggiare le inevitabili emergenze che giornalmente si possono verificare.
Ne consegue che, complessivamente, il servizio ha risentito di effetti negativi non riconducibili al “solo” 0,84% di corse saltate senza giustificazioni e segnalazioni preventive all’Agenzia ma a tutte le situazioni che hanno determinato una carenza di servizio, il più delle volte negli orari di punta e quindi con massimi disagi. Oltre, ovviamente, al tema dell’affollamento dei mezzi e alla conseguenza che in modo non prevedibile gli autobus non possano più raccogliere passeggeri che, pertanto, restano a piedi…
Per sopperire a queste situazioni, storicamente, le aziende disponevano di una riserva di personale destinata (il 10%, oggi sarebbero almeno 30 autisti) a sopperire e coprire le esigenze varie, compresi i potenziamenti necessari ad evitare sovraffollamenti o necessari per non lasciare a terra le persone.
Oggi ci viene nuovamente spiegato che il problema degli autisti esiste ma che sono state adottate le contromisure necessarie; che con i subappalti si sopperisce ai bisogni operativi e che, dopotutto, i disservizi sarebbero, percentualmente, minimali, e quindi irrisori! Interessanti punti di vista…
Eppure i disservizi – chiude il comunicato – vengono segnalati e rilevati e non ci consola il fatto che lo scorso anno la situazione sia risultata ben più difficile. A ruoli diversi responsabilità diverse”.