In occasione dell’avvio della campagna itinerante Città2030, Legambiente ha diffuso in queste ore i dati di bilancio 2024 di Mal’Aria di città sull’inquinamento atmosferico nei capoluoghi di provincia.
Il 2024 è stato un anno grigio, come il colore dello smog che attanaglia 25 capoluoghi di provincia su 98, e rende l’aria irrespirabile.
A certificarlo è l’annuale dossier «Mal’aria» di Legambiente che ha monitorato 98 capoluoghi di provincia nel corso del 2024.
A guidare la classifica c’è Frosinone con 70 giornate di superamento, dietro Milano (68) e Verona (66). Seguono, poi, Vicenza (64), Padova e Venezia (61), Cremona, Napoli e Rovigo (57), Brescia (56), Torino (55), Monza (54), Treviso (53), Modena (52), Mantova (50), Lodi (49), Pavia (47), Catania (46), Bergamo, Piacenza e Rimini (40), Terni (39), Ferrara (38) Asti e Ravenna (37).
Nelle 25 città con la maglia grigia le centraline di rilevamento hanno registrato la sforamento dei limiti di legge fissati in 50 microgrammi per metro cubo di polveri sottili (Pm10) per oltre 35 giorni, contro i 18 del 2023. Come da previsioni confermate la pianura padana è l’area più colpita: l’84 per cento delle città «fuorilegge» si trova in Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto.
Legambiente sottolinea che rispetto ai nuovi target europei previsti al 2030, la situazione risulterebbe ancora più critica: infatti, con i parametri fissati dalla UE sarebbero fuorilegge il 71% delle città per il PM10 e il 45% per l’NO2.
Da qui l’appello di Legambiente a fare di più e in fretta: “Il 2030 è alle porte servono scelte coraggiose ora. È fondamentale investire nella mobilità sostenibile, potenziando il trasporto pubblico e rendendo le città più vivibili, con spazi pedonali e ciclabili. Urgente anche intervenire su riscaldamento domestico e agricoltura, riducendo l’impatto degli allevamenti intensivi e integrando le politiche su clima, energia e qualità dell’aria”.
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