Trasporto pubblico, l'8 febbraio sciopero nazionale, saranno ridotte anche fasce di garanzia

Sciopero dei trasporti venerdì 8 febbraio

Sciopero dei trasporti venerdì 8 febbraio

Venerdì 8 febbraio un nuovo sciopero di 24 ore del trasporto pubblico locale è stato proclamato a livello nazionale da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugltrasporti e Faisa-Cisal. Anche durante le fasce di garanzia – sino alle 8.30 e dalle 17 alle 20 – saranno garantiti solo i servizi di trasporto urbano ed extraurbano "di preminente importanza con l'utilizzazione del 30% del personale viaggiante normalmente" impiegato in quelle fasce orarie

Roma – E' ad oggi confermato lo sciopero nazionale del trasporto pubblico locale proclamato per l’8 febbraio 2013 per il rinnovo del Contratto Nazionale.   Lo sciopero è stato indetto per 24 ore ed è promosso dai sindacati Uil Trasporti, Ugl Trasporti, Faisa Cisal, Fit Cgil, Fit Cisl. Si fermeranno bus, metro e tram.   Si è svolta in settimana la programmata riunione tra Governo (Ministero del Lavoro, Ministero di Infrastrutture e Trasporti, Ministero dell'Economia), Conferenza delle Regioni e parti sociali sulla situazione del trasporto locale e della vertenza per il rinnovo del CCNL.   Sul primo punto, la delegazione governativa ha illustrato lo stato di avanzamento dell'elaborazione tra Ministero dell'Economia e Ministero di Infrastrutture e Trasporti del DPCM da proporre all'approvazione in Conferenza Unificata (Governo, Regioni, Province e Comuni) sui criteri di ripartizione del Fondo nazionale costituito dall'1 gennaio di quest'anno.   Secondo la Legge di Stabilità, tale DPCM deve essere adottato entro il prossimo 31 gennaio, ma la delegazione governativa ha informato nel corso dell'incontro che, molto probabilmente, il provvedimento sarà oggetto di una riunione della Conferenza Unificata che, al momento, è ipotizzata per il prossimo 7 febbraio e, a questo punto, potrebbe essere l'ultima di competenza del Governo attualmente in carica.   D'altra parte, passando al secondo punto oggetto dell'incontro, la delegazione governativa ha evidenziato la connessione esistente tra il possibile superamento dei problemi che stanno ritardando l'elaborazione del DPCM (tuttora, in parte, tra i due Ministeri competenti, ma, soprattutto, tra Governo e Regioni) e l'avanzamento della trattativa CCNL che, come più volte denunciato anche dal sindacato in queste settimane e, ancora, in occasione dell'incontro odierno, non si sta sviluppando con il passo e con l'intensità necessari per l'evidente atteggiamento capzioso e dilatorio tenuto dalla delegazione datoriale.   Nel sollecitare le parti ad accelerare il negoziato, il Governo ha fissato per il pomeriggio di oggi 1 febbraio un nuovo incontro in sede governativa, allo scopo di svolgere un'ulteriore verifica sullo stato di avanzamento di entrambi i temi (DPCM e CCNL) oggetto del tavolo di confronto attivato ormai fin dall'8 novembre scorso.   Le parti sociali hanno convenuto di proseguire il negoziato contrattuale nelle giornate di domani, 31 gennaio, e dopodomani, 1 febbraio, in questa seconda occasione fino all'inizio dell'incontro con il Governo.   Malgrado le evidenti difficoltà che il ritardo dell'emanazione del DPCM può provocare al settore, considerando anche il periodo di "vuoto operativo" che, inevitabilmente, sarà determinato dalle prossime elezioni, e l'altrettanto evidente ritardo che, nonostante le sollecitazioni governative, Asstra e Anav stanno tuttora imponendo alla trattativa contrattuale, l'incontro odierno non ha prodotto alcuna concreta novità rispetto alle ragioni dello sciopero di 24 ore e della manifestazione nazionale previsti per il prossimo 8 febbraio. Ad ulteriore riprova della straordinaria criticità di questa fase, la Conferenza delle Regioni ha convocato per il pomeriggio del 6 febbraio, alla vigilia della Conferenza Unificata del giorno successivo, tutti i Presidenti di Regione.   Se lo sciopero sarà confermato è stato comunque chiarito che saranno assicurati soltanto i servizi di trasporto urbano ed extraurbano, che siano più importanti, mettendo a disposizione il 30% del personale, che di solito viene impiegato nelle fasce orarie prese in considerazione.    A Roma lo sciopero interesserà soprattutto la metropolitana e i bus.   Si fermeranno i dipendenti di varie aziende di trasporti, fra le quali Atac, Roma Tpl Scarl, Trambus Open S.p.A., Asm Rieti, Argo Civitavecchia.  Sono a rischio le linee A e B della metropolitana, gli autobus, i tram e i trasporti lungo le linee ferroviarie Roma-Viterbo e Termini-Giardinetti.    Maggiori disagi soprattutto nelle grandi città e, quindi, oltre alla capitale, anche a Napoli e a Milano.   Nel capoluogo lombardo il blocco è previsto dalle 8:45 alle 15 e dalle 18 fino al termine del servizio. ATM, Autoguidovie, PMT, Stav, Movibus hanno reso note le fasce orarie garantite, che variano a seconda del servizio offerto.  In generale si prevede una fascia di garanzia che inizia nelle prime ore del mattino, dalle 5:30 o dalle 6:30, per terminare intorno alle 8:45 e per poi riprendere nel pomeriggio. I disagi specialmente per i lavoratori pendolari saranno molti.    Lo sciopero dei trasporti, come hanno spiegato le sigle sindacali, ha l’obiettivo di facilitare il confronto con i lavoratori, che presenta diverse difficoltà a causa di una vertenza sulla quale non si sono fatti passi avanti soprattutto per quanto riguarda il rinnovo del contratto nazionale del trasporto pubblico locale, che è scaduto di cinque anni, a questo si aggiunge l'agitazione per il riassetto del settore dovuto ai gravi problemi di finanziamento di cui stiamo vedendo gli effetti in questi mesi.

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