Tpl e aziende partecipate

Torino. Gtt: per l’acquisizione della quota di minoranza resta solo Trenitalia

Torino. Gtt: per l’acquisizione della quota di minoranza resta solo Trenitalia

La base d'asta per aggiudicarsi la quota era di 112 milioni, ma sulla gara pende la possibilità di un ricorso da parte della compagnia anglo-tedesca Arriva, che ha inviato una diffida al Comune per presunte irregolarità

Resta solo Trenitalia a presentare un'offerta valida per acquisire la quota di minoranza della società che gestisce il trasporto pubblico locale di Torino. L'offerta tecnica presentata ieri da Trenitalia è stata ammessa, tra oggi e domani la commissione incaricata dalla holding del Comune di Torino a seguire il dossier dovrà concludere l'esame dell'offerta e vagliare anche la parte economica, per poi procedere all'assegnazione.   La base d'asta fissata da Palazzo di Città era di 112 milioni, in fase di gara Trenord – partecipata al 50% da Trenitalia – aveva presentato una offerta considerata "irricevibile" perché condizionata mentre Arriva aveva presentato un'offerta fuori procedura.   In fase di gara i soggetti in corsa erano due, ora la Giunta Fassino ha in mano soltanto l'offerta di Trenitalia.   Gli anglo-tedeschi di Arriva domenica scorsa hanno fatto pervenire al Comune di Torino una lettera di diffida circa la procedura in atto. La posizione di Arriva resta di interesse nei confronti della società di trasporto pubblico torinese, ma non nell'ambito di questa procedura di gara, non con queste modalità e in questi tempi.   Ieri, durante la seduta pubblica, Arriva ha portato al tavolo una sorta di comunicazione, dunque nessuna offerta. A questo punto, la presentazione di un ricorso da parte di Arriva appare abbastanza probabile.   La vendita del 49% della storica azienda dei trasporti torinese è stata presentata dall'amministrazione come una scelta quasi obbligata del Comune di Torino per evitare il collasso; con la sola vendita del "pacchetto trasporti" l'incasso ammonterebbe a circa 112 milioni e 700 mila euro.   Secondo il sindacato USB (Unione Sindacale di Base) questa necessità urgente di fare cassa rischia di compromettere il futuro dell'azienda di trasporti torinese. Con le nuove modifiche allo Statuto GTT, l'Amministratore delegato (nominato dal privato) non subirà poteri di interdizione da parte del presidente (nominato dal Comune) in quanto è prevista la maggioranza qualificata (almeno 4 voti su 5) per bocciare le delibere proposte dall'Amministratore delegato. Inoltre il potere deliberante dell'Amministratore delegato sale da 1,5 a 5 mln/€ senza la maggioranza qualificata e, sempre secondo USB, sarà questa la leva utilizzata dal privato per ricavare dividendi a danno del bilancio aziendale attraverso l'affidamento di "consulenze".

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